Rassegna storica del Risorgimento
WINKLER LUIGI ; 1860 ; UNGHERIA ; DUNYOV ISTV?N ; MILLE (SPEDIZ
anno
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1963
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pagina
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78
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Magda Jszay
stabilito dal Governo, deve dirlo e sarà licenziato; più tardi l'intero corpo degli ufficiali lia ricevuto metà dcll' entrata in campagna ma il decreto relativo al soldo giornaliero è rimasto in vigore, e quindi gli ufficiali ricevono la razione e due franchi al giorno.
Qui nei dintorni di Messina si trova concentrata tutta l'armata che si calcola ammonti a 24.000 uomini. È qui Eber con la sua Divisione, ma io non l'ho potuto vedere perchè non ho avuto modo di andare a Messina. Anche la Brigata Medici è qui e parte della Brigata Bixio il resto è rimasto a Milazzo. Qui sono in corso preparativi, ed i Napoletani muoiono dal panico. I vapori fanno crociera giorno e notte e stanno attenti a ogni movimento. Le notizie di Napoli sono buone l'opinione pubblica si è volta al partito di Cavour, tanto che gli stessi ministri hanno perduto la testa e non sanno che cosa fare i loro decreti creano confusione, soprattutto perchè un giorno sono severissimi e l'indomani danno concessioni: oggi ordinano la difesa fino all'ultimo, e il giorno dopo parlano di capitolazione e la eseguono.
Cosi è avvenuto a Siracusa e ad Augusta: quelle città, secondo notizie telegrafiche, dovevano essere difese dai Napoletani, invece un altro telegramma aveva già deciso Clary ad ordinare il completo sgombero di quelle città. Quanto alla cittadella di Messina, pare che sarà pure abbandonata: già si stanno preparando a consegnarla. Le navi sono occupate nei trasporti di truppe e munizioni. Tra Clary e Garibaldi è stata stipulata una convenzione in cui Clary dichiara di non danneggiare la città o altro finché non sarà attaccato. Garibaldi approfitta di questo periodo per preparare l'invasione in Calabria. Ai Napoletani è consentito di uscire dalla cittadella ed è fissato il limite entro cui possono circolare liberamente. Questa linea è custodita dai Napoletani e di fronte a loro, a soli venti passi di distanza, dai nostri. I nostri soldati chiacchierano con loro. La città intera è nelle nostre mani e, quel che è di più, anche i forti (che finora erano occupati dai Napoletani) sono ora guardati dai nostri soldati. Quando i nostri sono sbarcati a Faro hanno provocato molti disordini bevendo e rubando. Il nostro colonnello ha avuto l'autorizzazione di usare contro di essi le misure più severe e, se necessario, punire il furto anche con la pena di morte. In questi giorni si è riusciti a fermare uno di questi ladri che aveva con sé un candeliere rubato come egli affermava sulla nave. È stato immediatamente convocato un consiglio di guerra presieduto da me; il procedimento contro il ladro è durato poco, siccome egli non aveva negato il fatto. Egli fu condannato a morte da tutti i membri, e il colonnello confermò la sentenza. I preparativi spaventarono questa popolazione e il popolo superstizioso si mise a piangere; il comune mandò una deputazione al colonnello; i preti locali, le vecchiette e ogni Tizio e Caio tormentavano a più non posso il colonnello per ottenere la grazia, ma Sacchi non era incline a darla soprattutto perchè un esempio simile sarebbe servito una buona volta ai soldati insubordinati. Tutto il nostro reggimento fu messo in armi e il colpevole fu portato al luogo dell'esecuzione c'era tutto, secondo l'usanza: il prete, il picchetto con i fucili caricati; io ho dato un fazzoletto per bendargli gli occhi; e quando il delinquente rivolse alcune parole ai soldati, i suoi compagni chiesero la grazia; e allora il colonnello fece interrompere l'esecuzione. La commedia fece grandissima impressione sul delinquei te e da allora nel reggimento è tornata con l'ordine disciplinare la massima subordinazione. Il ladro fu subito mandato all'autorità civile per essere messo
al sicuro.