Rassegna storica del Risorgimento

WINKLER LUIGI ; 1860 ; UNGHERIA ; DUNYOV ISTV?N ; MILLE (SPEDIZ
anno <1963>   pagina <80>
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80 Magda Jàszay
volontari vengano tutti destinati a ine e che la sorveglianza durante il tragitto venga affidata a qualche sottufficiale onesto (nel caso che la spedizione non fosse accompagnata da ufficiali) che sarebbe poi obbligato a presentarsi a me dopo lo sbarco. Quindi non c'è dubbio che la mia attività organizzatrice sarà coro­nata da successo e io garantisco pena la vita di formare un corpo che servirà come modello a tutta l'armata. Non avendo altra ambizione che quella di ser­vire con cosciente zelo, con onestà e fedeltà la nostra causa, non mi risparmierò né giorno né notte per adempiere a questa sacra missione in modo conveniente alla dignità della nostra patria.
Da parte mia ho scritto oggi all'amico Dott. Alberto Cavalletto, già mio compagno di prigione, segretario del Comitato degli Esuli Veneti e abitante a Torino (Viale del Re N. 4,2 piano), che, come tale, mi potrà essere molto utile gli ho scritto particolareggiatamente informandolo e chiedendogli una cortese collaborazione che egli, il più attivo degli attivi, non mi negherà. Inoltre scriverò oggi stesso a Milano all'amico lonzi, nonché agli altri amici milanesi Mangili e Lazzati, la cui cooperazione non potrà che esserci utile. Mangili è uno dei ban­chieri più ricchi, e Lazzati è maggiore della guardia nazionale di Milano. Mi valgo di tutte le circostanze per servire la causa il più ampiamente possibile e con l'attività più intensa. In base agli incoraggiamenti degli amici arrivati ieri ho motivo di sperare che il corpo la cui organizzazione mi è stata affidata, non sarà solo un battaglione, ma una brigata: infatti i miei uomini mi dicono che ci saranno ancora tre spedizioni da Genova, e così si potrà contare su 3000 persone circa, le quali, grazie alle suddette collaborazioni, saranno inviate a me personalmente.
La cortese benevolenza da Lei dimostrata nei miei riguardi rende doveroso di informarLa di tutto ciò: sono infatti convinto che condividerà la soddisfa­zione che provo adempiendo fedelmente a un incarico tanto importante.
Oggi sono stato dal Ministro della Guerra generale Paterno e gli ho fatto alcune osservazioni sull'organizzazione. Egli mi ha comunicato che il mio parere è stato accettato, e invece di procedere all'organizzazione separatamente, il consiglio dei ministri ha decretato che gli effettivi delle truppe in fase di orga­nizzazione (alcuni battaglioni contano 60 uomini, altri 40, altri ancora 140, o 200, altri 70, ecc.) vengano riuniti e che appena organizzato un battaglione, debba subito iniziare le manovre, mentre si comincia a organizzare un secondo, ecc. Il generale ha detto che assegnerà oggi altri contingenti al mio battaglione. Ieri alla seduta del consiglio dei ministri è stata proposta la questione della mia nomina, ed egli ha promesso di mandarmi oggi il brevetto.
Stasera vado da De Prette con l'amico istriano. Non mancherò di informarLa sulla nostra conversazione.
Contando sulla Sua gentile cooperazione guardo con piena fiducia all'avve­nire che ci darà l'occasione di svolgere un giorno l'attività di cui stiamo facendo il tirocinio, a casa nostra e a favore della nostra cara patria, con sempre mag­giore successo.
La prego di volermi gentilmente informare sui movimenti del nostro Paese = 0, se fosse già arrivato l'amico Tanàrky,l) lo chiedo a lui, sapendo che i Suoi
W Giulio Tanàrky, già istitutore dei figli di Pubzky; segretario di K ossuti.