Rassegna storica del Risorgimento

WINKLER LUIGI ; 1860 ; UNGHERIA ; DUNYOV ISTV?N ; MILLE (SPEDIZ
anno <1963>   pagina <89>
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Carteggio di due garibaldini ungheresi 89
Dai giornali saprete più ampiamente dell'attacco eseguito dai Napoletani contro le nostre posizioni con lo scopo di chiudere il nostro corpo a Caserta e tagliarci la via di Napoli. Il piano era eccellente ed era affidato ai migliori e pia fedeli reggimenti. H 1 ottobre i cannoni cominciarono a tuonare già di buona mattina e da Capua forti colonne si preparavano all'assalto. Santa Maria e Sant'Angelo, chiavi delle nostre posizioni, furono assalite con grandi forze; le colonne d'assolto erano costituite da tre reggimenti, e appena il pri­mo indietreggiava, il secondo veniva ad occuparne il posto. I nostri non ce la facevano più ad ammazzare il nemico e cominciarono a indietreggiare, ma per fortuna apparve Garibaldi, raccolse in fretta 50 uomini e con essi respinse un battaglione. Da quel momento il nemico diminuì e lasciò il tempo ai no­stri di concentrarsi e riconquistare le posizioni. Questo avvenne alla nostra ala sinistra; però due altre colonne assalirono l'ala destra costringendola a ritirarsi.. I nostri si confusero e abbandonarono varie posizioni senza difesa. I Napoletani approfittavano della vittoria e non si fermavano prima della sera; da quella parte alcuni riuscirono ad arrivare fino a Caserta.
Sapendolo, Garibaldi raccolse subito le truppe disponibili e apparve sul punto del pericolo. Ciò avvenne la prima mattina del 2 ottobre. Dopo una ricognizione, Garibaldi prese posizione e mandò altre colonne a circondare i Napoletani. Il piano riuscì perfettamente, perchè dopo tre ore i Napoletani capitolavano. Bixio in un'altra parte, cioè all'estrema ala destra assalì il ne­mico e lo mise in fuga. Il nemico ci lasciò in quei due giorni 4 cannoni e quasi 3.000 prigionieri.
Tiirr comandava la riserva e aveva il compito di salvare S. Maria, chiave della nostra posizione. Apparve proprio in tempo, perchè i Napoletani avevano già tagliato la comunicazione tra S. Maria e S. Angelo, ed erano sotto le porte di S. Maria. Mentre Garibaldi con la Brigata Milano e con una parte della Bri­gata Ebcr ristabiliva la comunicazione con S. Angelo, Tiirr respingeva il ne­mico da Porta Capua fino al castello. Gli usseri (42 uomini) fecero una carica così bella che tutta la fanteria li applaudì come la più bella opera alla Scala. La povera fanteria ungherese ha sofferto molto perdendo 2 ufficiali e 37 sol­dati, ma ha restituito il cambio perchè nel posto dove avevano combattuto lasciarono 69 Napoletani morti. Anche da S. Tammaro Tiirr cacciò i Napo­letani, con grandi perdite.
Ho saputo soltanto ieri l'altro dalla lettera di Tiirr che al nostro povero amico Dunyov è stata amputata la gamba. Mi sono informato dappertutto per sapere dove sta e dov'è ricoverato, ma sono riuscito solo a sapere che si trova a Napoli. Io personalmente non posso recarmi a Napoli, perchè ci vuole un permesso speciale, ma vi manderò qualcuno per sapere come sta. Anche la salute di Tiirr è peggiorata: ha di nuovo sputato sangue ed è stato costretto ad andare a Napoli a farsi curare. A Ebcrhard t una palla ha schiacciato il naso. Io ho partecipato col mio reggimento alla giornata del 2 ottobre e sono ri­masto ferito: una palla mi ha sfiorato la fronte sopra l'occhio destro, ma molto leggermente: oggi la mia ferita è quasi rimarginata. Anche il mio cavallo è ri­masto leggermente ferito. Mi è capitato un guaio quel giorno, perchè mi sono trovato in mezzo ai Napoletani e quattro di loro mi hanno circondato e mi hanno scagliato sassi allora ho spronato il mio cavallo e saltando loro