Rassegna storica del Risorgimento

LIBERALI ; TOSCANA ; CAPPONI GINO
anno <1919>   pagina <113>
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lì Ministero Capponi e il tramonto del liberalismo toscano nel 48 113
il Governo, aveva dato l'inizio della guerra civile, raccogliendo le truppe in Pisa, dimostrando con ciò, che considerava Livorno fuori della legge
Ed erasi in ogni caso proprio sicuri, che si sarebbe giunti alla lotta fratricida? È certo che al Capponi era stata resa difficile una condotta, coerente all'atto dei 29 agosto 1848, anche dal momento in cui il Guerrazzi con finissimo senso politico aveva professato, ap­pena arrivato nella città rivoluzionaria, di portare concordia e pace, ma di volere, nel tempo istesso, devozione al Sovrano ed obbedienza alia sua volontà. 11 nostro agitatore implicitamente veniva a contra­stare colle intenzioni di Leopoldo II, al quale pesava assai l'essere principe costituizionale, il che aveva proclamato il Guerrazzi era con­dizione imprescindibile di sottomissione e rispetto; ma nel tempo stesso accarezzava l'animo del Granduca sostenendo non solo empio, ma assurdo ogni altro modo di azione. Ora il Principe toscano, ohe abor­riva dalle violenze e che di guerra ne aveva avuto abbastanza con quella di recente avvenuta, non poteva né vedere né concedere un aperto conflitto fra le diverse città del suo dominio: poco intelligente e poco al corrente della reale situazione delle cose, riteneva che il moto di Livorno non fosse altro se non una scappata di alcune teste esaltate, che avevano riscaldato il capo ai suoi sudditi fedeli, ai quali sarebbero bastate due parole dette tra il burlesco ed il severo e una mi­naccia, che sarebbe dovuta rimanere allo stato ipotetico, per ricondurli sul serio al dovere. Il Baldasseroni, che conosceva bene il suo signore, ci ha detto essere egli l'uomo meno acconcio di ogni altro fra quelli che il momento storico esigeva: l'episodio di non avere voluto, che si innal­zassero dai civici livornesi e pisani grida offensive contro i sollevati mentre li passava in rivista, per incuorarli ad un'azione che doveva rendere il trono più saldo, qualifica l'uomo.8 Con un principe siffatto che poteva fare il Capponi? Ond'è che questi per forza di cose si trovava costretto a barcamenarsi, dal momento, che non aveva voluto ricorrere alla sola mano energica che allora fosse in Toscana, per comporre il moto livornese: e, mentre teneva le truppe raccolte in Pisa, per una continua minaccia per Livorno e forse anche su Lucca, conferiva con la deputazione che il Guerrazzi gli aveva spedito il 7 set­tembre 1848, latrice delle condizioni per il pieno ristabilimento della pace." Il marchese Gino o non vedeva o non voleva, o, il che forse
1 LA CBCILTA, Cenno storico, qp. oit., pagg. 8 BALDÀSSEJBOHI, Leopoldo II, op. oit., 318, 319.
* GUERRAZZI,; 4j>0/a, op. cit. 87, - MONTANELLI, Memorie, op.cit., H, 806. CAPPONI, Settanta giorni in Opere edite ed inedite, op. oit., IL 133,134.
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