Rassegna storica del Risorgimento
LIBERALI ; TOSCANA ; CAPPONI GINO
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1919
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M. Passamonti
è più giusto, non poteva vedere che con questa maniera il Guerrazzi ed i rivoltosi livornesi agivano con lui non come ribelli che, avendo meritato un gastigo per la loro condotta, domandavano supplichevoli che esso fosse minore di quel che dovevano attendersi; ma da pari a pari, anzi come da superiori ad inferiori, come se il Gabinetto toscano avesse dovuto chiedere mercè ai sollevati. Il marchese Gino, ritornato, passati molti anni, su questi avvenimenti, libero dalle preoccupazioni dell'ora, rivendicò Ponore del Ministero, al quale aveva dato il nome, precisando fatti e dati nel loro dovuto termine'; ma è certo che quella condotta, allora, non poteva non impressionare ed addolorare gli amici del marchese Gino ed i liberali toscani, i quali vedevano cosi togliere ogni prestigio al principato, che era stato uno dei cardini fondamentali della loro dottrina. Il Vieusseux ed il Centofanti quasi quotidianamente scambiandosi pensieri e sentimenti rispecchiavano nelle loro lettere il cordoglio ed il disgusto, loro e degli amici comuni, per la preponderanza presa nella vita dello Stato dai rivoltosi* H 7 settembre 1848 il Vieusseux al Centofanti dopo avere raccomandato la causa, di Venezia per ottenere dai pisani nuovi fondi per la nobile città: Quando penso all'Italia esclamava a quella Venezia, alla guerra santa, che ci avrebbero tutti concordi ed uniti, mi rodo dalla rabbia vedendo l'anarchia che più mai invade la Toscana. Questa mattina sono arrivati deputati da Livorno ma (mi vien detto) con tali esigenze da far cascar le braccia e far dileguare ogni speranza di bene. Mio caro amico dove andiamo? .3 E poche ore dopo : L'affare della deputazione,-scrìveva - venuta e ripartita dopo lunghissimo colloquio è per me un tremendo mistero, perchè penso all'avvenire e penso pure al venerando nostro amico: fatale eredità gli ha lasciata il Ridolfi ! 11 fatto sta che sono le quattro pomeridiane e nessuno sa dirmi, quale fosse il .resultato della conferenza. Superfluo è il dirvi, che aspettiamo con ansietà le notizie di costà e di Livorno .5
La convenzione del 7 settembre 1848 parve, f in" un certo senso lo fu, una vittoria dei Livornesi : come questi l'accolsero, ci ha detto il Guerrazzi; e, per quanto egli abbia tentato di mitigare la cosà, non ha potuto nascondere i sentimenti riprovevoli della folla eccitata, uon sazia di concessioni legali, ma desiderosa di vendette brutali4. Còme invece fu udita dai liberal, ci può illuminare .c5 che il Centofanti
* PAPPONI, Settanta t/lomi, 'éufypen edityjtìkfflfyjj> n= 133,
8 4rùMvio dì Stato Pim - mfr Venlofanìp - CirriUpondensa, Basta 19.
* Archivio di Stato diPM-~ Lascito Cento}unti. Corrisponde/tèa, - Basta 19. I GUEBBAZZJ, Apologia, op. oW. pag. 94.