Rassegna storica del Risorgimento
AMAT DI SAN FILIPPO E SRSO LUIGI ; ROMA ; MUSEI ; STATO PONTIFI
anno
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1963
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pagina
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105
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/ fondi archivistici del Museo centrale del Risorgimento 105
lettera del 24 settembre 1861, nella quale si accoppiane i giudizi su Roma e quelli sul Mezzogiorno} con uno stile franco e senza veli, che solitamente non si usa scrivendo ad un principe di Santa Romana Chiesa, anche se antico e provato amico.
Bagni di Lucca, 24 settembre 1861. Eminenza,
Ricevetti la di Lei pregiatissima inviatami dal di Lei nipote, ma non risposi subito, perchè mi trovava a Napoli al momento di partire per le Calabrie e per le altre provincie meridionali, ove faceva disegno di vedere da me stesso la realtà delie cose, onde giudicarne senza passione e senza partito. Ed ora che lo ho fatto, posso meglio replicare ad ima parte della lettera dell'E. F. Duolmi il dirlo Eminenza, ma se a Roma non si cambia metro si prepararlo tempi tristissimi per la Chiesa e pel clero, tempi che non hanno il loro raffronto che in quelli del X VI secolo, quando Roma per la sua ostinazione perdette alla Chiesa cattolica la metà dell'Europa. Non creda già che siamo minacciati dal protestantesimo. È una forma che non può allignare con la civiltà latina; ma si prepara tale una guerra contro Roma e il delicato, che si può prevedere ove cominci, ma Dio solo sa ove finirà. Ella stima che il governo perseguiti il clero e l'episcopato. Eh! Dio mio, per il vantaggio della Chiesa vorrei che così fosse, ma è ben altra cosa, Eminenza, la realtà. Il fatto è che sono i popoli, che sono gl'Italiani tutti, che è la gente colta e che sono persino i credenti, che gridano contro Roma, che trovano esecranda la di lei condotta e da un lato se ne va la fede, dall'altro si sente il bisogno d'una riforma che renda la fede possibile. Eminenza, non si scandalizzi dell'espressioni mie. Esse sono al di sotto del vero, molto al di sotto del vero. Non è solo in Italia, è in Francia che ho truovato una tremenda rovina nelle credenze, almeno per ciò che riguarda la forma. Non si faccia illusione sullo zelo vero e santo di pochi, né sull'ipocrisia dei molti che per opposizione meramente politica ora fanno, non dirò i devoti, ma i zelanti pel principato ecclesiastico. Le credenze hanno sofferto moltissimo per la condotta di Roma e gli ultimi due anni han fatto pia per la rovina di quella in Italia che 100 anni di lotta filosofica.
Lo ripeto, se Roma non cambia, non passeranno due anni che lo scisma sarà completo. Allora si dirà che questo era ognora lo scopo vero della rivoluzione, ma una cosa sola sarà vera: che la scandalosa condotta di Roma Vavrà prodotta. Eminenza, da per tutto ov'è stata reazione, ov*è stato brigandaggio è il clero e l'episcopato che lo ha mosso, che lo ha guidato. Le opere le più atroci, le più esecrande si sono messe sotto il manto della religione e certo era difficile fare una più scellerata parodia del Vangelo* Ove i vescovi sono stati moderati, ad Ariano, p. e. nelle Puglie, nessun brigandaggio. Crede Ella che le secreto istruzioni della Penitenziaria siano tali da giovare alla confessione auricolare? o stima Ella che vi sia un uomo religioso, che non creda profanazione di quella il valersene ad oggetto politico?... Ella pensa che il Governo perseguiti il clero e la Chiesa. Il fatto e che se il Governo dasse un impulso, a quest'ora il popolo amia trasceso Dio sa bene contro il clero; ed il Governo rattiene. Il sola ministero napoletano Ita trasceso ora in una risoluzione, la quale benché strettamente legale, è ingiuriosa alla Chiesa ed io ne ho già scritto fortemente al Ricusali e spero che sarà rivocata. Ma badi: siamo sull'orlo e non sempre la saggezza trionfa ad evitare il precipizio. Io nulla spero da Roma, Il Papa, me lo lasci dire, è troppo ignorante anco di materie canoniche, e il card. AntoneUi pensa più a far