Rassegna storica del Risorgimento
AMAT DI SAN FILIPPO E SRSO LUIGI ; ROMA ; MUSEI ; STATO PONTIFI
anno
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1963
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pagina
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107
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EEX -4 LIBRI PERIODICI HE
WALTER MATURI, Interpretazioni del Risorgimento. Lesioni di Storia della storiografia. Prefazione di Ernesto Sestan. Aggiornamento bibliografico di Rosario Romeo (Biblioteca di coltura storica, 72); Torino, Einaudi, 1962, in 8, pp. xxvi-810. ed. rilegata L. 7500.
I primi scritti di Walter Maturi che riuscii a procurarmi nei dopoguerra e che mi fecero riprendere un colloquio rimasto interrotto piti di tre anni, furono le dispense pisane del 194516 e 1946-47, che, oltre ad avviare in modo esemplare i giovani agli studi sul Risorgimento, trattavano di Una trentina di storici dell'età risorgimentale in modo che ne emergesse la loro interpretazione di momenti fondamentali del Risorgimento, dalle riforme settecentesche al 1870. E alla lettura provai, in anni caratterizzati da radicali mutamenti storiografici e da accesa passione politica e sociale, la stessa soddisfazione sperimentata circa un decennio avanti quando, in un'atmosfera di esasperato nazionalismo, ancora studente, leggevo alcune voci di Maturi (Restaurazione, Risorgimento e tante altre) sull'Enciclopedia Italiana : era la soddisfazione di avere ritrovato una guida sicura in un procelloso oceano, di poter ascoltare la voce della scienza, onesta, moderata, benevola e serena, nel torbido fragore, fra insidiosi allettamenti. E cercai di partecipare a più largo pubblico un po' del succo di quegli scritti in alcuni saggi storiografici per l'editore Marzorati.
Quei corsi, che andavano dal Denina al Cantù, furono seguiti da altri quattro, tenuti a Torino tra il 1956 ed il 1960, i quali, partendo dal Tivaroni giungevano a Denis Mack Smith. Tutti sono stati ora riuniti in accuratissima edizione che, con le sue appendici bibliografiche, costituisce l'ottima delle guide al Risorgimento per gli studenti e anche per il lettore più provveduto, e direi anche l'ottima delle storie del Risorgimento per il lettore esperto, sicché giustamente fu presentata in una cerimonia d'eccezione nell'Ateneo torinese e salutata come un grande avvenimento culturale.
Non solo si tratta, infatti, d'interpretazioni del Risorgimento, come si esprime il titolo proposto dal Maturi per un volume nel quale avrebbe probabilmente coordinati e integrati questi corsi esemplari, ma di un'interpretazione del Risorgimento, che balza viva dal polifonico coro di voci rievocate in un contesto di rara acutezza non solo per lumeggiare la personalità degli autori, ma pure per presentare i poliedrici aspetti del Risorgimento. Tale duplice prospettiva (alla quale è da aggiungere una terza linea conduttrice, quella relativa al metodo storiografico adottata dai vari autori analizzati) mi pare sempre evidente e gioverà, penso, ripercorrerla insieme, anche per comprendere taluni motivi delle scelte compiute dal Maturi.
Ritengo che l'aver preso le mosse dal Denina rispecchi per l'appunto la concezione idealistica, secondo la quale, ciò che conta, per valutare la maturazione di un'idea-forza, è la consapevolezza dei contemporanei: di qui l'importanza della prima storia generale di nostra gente , non soltanto per l'accoglimento dell'ideale dello storico-filosofo, dello storico cittadino , ma perchè le difficoltà incontrate nella sua realizzazione erano tanta parte delle diificoltà alia realizzazione pratica di quel mito. Scopo della ricerca del Maturi al riguardo era, appunto, quello di cogliere nel campo storiografico il momento in cui le idee di progresso civile fanno tutt'uno con le idee di patriottismo nazionale e di nazionalità . E, dopo aver osservato lo spunto di sapore nazionalistico degli odii fra le nazioni necessari in quanto produttori di prodigi politici, afferma cheli vero patriottismo, da cui derivò quello risorgimentale, era, in nnce, nelle forzo sovversive della vecchia Italia che operavano clandestinamente d'accordo con i Francesi, contro i principi d'Italia. Come accadde, p. es., dapprima col Botta ancora cospiratore e utopista ed esule. Il Maturi, esaminandone l'opera storica vede a buon diritto in lui piuttosto l'illuminismo conserva* Core della Restaurazione, che gli ispirò tante puntualissime osservazioni Bui Mei temidi, il rimpianto dei moderati per la felice Italia settecentesca dei Leopoldo d'Asburgo e dei Tanucci, dei Caracciolo., dei Du Ti Hot, delle repubbliche patrizie e persino dei papi, prima