Rassegna storica del Risorgimento
AMAT DI SAN FILIPPO E SRSO LUIGI ; ROMA ; MUSEI ; STATO PONTIFI
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1963
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111
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Libri e periodici 111
mata terre dee morte ~ M. Finto rivendica tutto il valore del risveglio di una nazione di trenta milioni di abitanti qui a été prise d'un tei accès de vie à mire trembler plusieurs milliers de yivantsl... Pour nous ce n'est ni une illusion ni un miracle, c'est la conséqnenee naturelle d'un travail de six siècles, c'est raccomplissement logique de voenx des generation c'est le résultat pratique et matèrici de la marche de l'intelligence et de l'esprit (Museo centrale del Risorgimento, Busta 884, fase. 20).
Sempre col proposito di integrare, grazie ai documenti conservati nel Museo del Risorgimento di Roma, le notizie così interessanti offerte dall'A. va sottolineato in modo particolare come il Pinto si fosse accattivato la stima non solo di studiosi e letterati ma degli stessi uomini di governo; il 18 aprile 1862 in una lettera J. Delanov, curatore della circoscrizione universitaria di Pietroburgo, a nome del ministero della pubblica istruzione gli affida un compito particolarmente importante: in vista della réorganisation generale de rinstruction publique en Russie et notamment dans Ics universités de l'Empire M. Pinto viene ufficialmente invitato a redigere une étude approfondi e du sistemo d'instructàon supérieur actuellement en vigucur en Italie et de prendre connaissance des reformes et des améli orati ona qu'on se propose d'y apporter .
Dovrà prendere contatto con le Autorità italiane, per farsi avere tutti gli statuti, documenti e informazioni necessarie; con i personaggi più eminenti della scienza e più competenti in fatto di pubblica istruzione.
Redigerà una relazione, ed essa fera partie des elemento d'étude pour le projet d'organisation generale qu'on est en train d'élaborer (Museo centrale del Bis., Busta 883, fase. 2).
Non conosciamo il testo di questa relazione e forse lo stesso Alekséev potrà, con ulteriori ricerche, farcelo conoscere. Pinto continuò poi la sua attività di docente così bene precisata dall'A. e il 15 febbraio 1889 il conte Dimitri Tolstoi ministro della Pubblica Istruzione, si congratulò con lui per l'opera Storia della letteratura nazionale in Italia, pubblicata in occasione del 50 anniversario della Università imperiale di Pietroburgo (ibid.. Busta 883, fase 3).
Intanto, come risulta dal suo fascicolo personale e dall'annuario diplomatico del Ministero degli Esteri, gli venivano affidate anche funzioni consolari: il 13 marzo 1 aprile 1867 aveva ricevuto le patenti di vice-console d'Italia e nel 1868 quelle di console di II categoria. Console di I classe dal 16 giugno 1879, il 25 luglio 1885 era promosso console generale sempre con sede a Pietroburgo.
Egli continuava, accanto alle nuove funzioni ufficiali (il 4 giugno 1870 era stato nominato commissario italiano presso l'Esposizione universale di Pietroburgo) l'attività culturale e di insegnamento. Nel 1883 egli ebbe occasione di commemorare I. Turgen'ev, cui era legato da una trentennale amicizia, e con profonda penetrazione del significato della sua presenza nella vita culturale e morale della Russia deU'800, egli non esitò, fra l'altro, a dire: On avait dit que Turguenieff personnifiait la nation; je ne sui6 pas complé-tement de cet avis. Je pense plutòt qu'il personnifiait Ics aspirations, les tendances, les aptitudes et les esperances et, en un mot, il reprcsentait plutdt l'avenir que le présent. Ce n*tart pas le reproducteur mais le precurseur typique du progrès nation al (Museo centrale del Ria., Busta 886).
Altre parole il 31 ottobre 12 novembre 1885 egli pronunziò al banchetto in onore di V. L Lamansky, il famoso storico di Venezia.
L'ingranaggio diplomatico in cui era entrato doveva finire per allontanarlo dalla Russia cui era legato da profondo affetto.
Trasferito come console generale ad Algeri il 31 aprilo 1886, il 19 luglio 1888 passò ad Amsterdam, il 10 agosto 1890 ad Amburgo, finche il 28 giugno 1891 potè vedere esaudito il desiderio, rimasto sempre vivissimo, di tornare in Russia; fu inviato infatti a dirigere il consolato generale d'Italia in Odessa dove rimase sino al 18 maggio 1893, quando fu di nuovo trasferito ad Amburgo; qui prestò servizio sino al collocamento a riposo, avvenuto il 19 febbraio 1905. Mori a Milano il 12 febbraio 1912. Nel 1863 aveva sposato Edvige Dmohovslca da cui ebbe due figli, Olga e Michele. I fratello della moglie, Lev Adolfovic"