Rassegna storica del Risorgimento
LIBERALI ; TOSCANA ; CAPPONI GINO
anno
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1919
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Il Ministero Capponi eil tramonto del liberalismo toscano neV48 117
principio di reazione. La Patria di questa mattina fa una esposizione di fatti alla quale si risponde difficilmente. Ma quel, che deve produrre un effetto singolare in bene od in male, è lo scritto del D'Azeglio che è nella Patria d'ieri l. Il Vieusseux alludeva, come si intende facilmente, al famoso articolo del marchese Massimo: Né dispotismo di trono né di piazza che il periodico del Rieasoli aveva pubblicato il 9 settembre imB: e ben ne rilevava l'importanza e la gravità. Lo avevano capito i partiti sovversivi, che nei loro organi pubblici e nelle piazze avevano scagliato tutto il fango addosso all'autore ed al periodico che aveva inserii nelle sue colonne lo scritto incriminato. Che le parole del D'Azeglio suscitassero le ire di coloro, contro i quali erano dirette, lo si intende, non solo riflettendo al fatto che esse avevano osato dire ÉL ferita nuda e cruda, dopo vario tempo di timori e incertezze: ma. anche considerando l'effetto che; ebbero m tutta la stampa liberale-sia del granducato,-Ida degli altri principati costituzionali d'Italia. Questi, che non,, sì serttivaino appoggiati dalla pubblica opinione come,
J Archivio Ufi/Stalo diPisa - Lascito (lentofanti - Corrispondenza, itoste,: ,-. jtòu Il Corriere Livornese ai levò inviperito contro il marchese Massimo che aveva saputo toccarlo sul vivo. Con qnal diritto - scriveva il periodico del Caewszzji l'undici settembre 1848 - e con quali titolili signor D'Azeglio s'impone con tanta tra eotanza, altissimo rettore delle Idee delle città e dei popoli dltalia? Forso pel me" rito letterario? ma ei fu sempre povero scrittore 1 Forse per la consumata politica? ma ei fu l'ultimo degli ultimi scolari 'del Balbo, il gran sacerdote dei sistemi sonnacchiosi, timidi;, striscianti, d'immaginarie utopie. Evidentemente ii Corriere Livorncsc non perdonava all'autore delle Sperante*, le Lettere Politiche. E-per il D'Azeglio continuava : < Parla di ciarlatani, di seduttori di popoli, di repubblicani. Ma il più. gran ciarlatano è quello die siede come lui nelle anticamere reali aspettando tra la folla dei cortigiani la dolce manna del sorriso principesco, e chi più di lui seduttore ed addorinentatorej'dei popoli ?... H marchese accusi pure i suoi amici ministri e lasci tranquillo un popolo ohe non conosce; un popolo ohe ha braccia pronte e cuor fortissimo per difendere la causa dltalia. Chi vuol dirigere i popoli e dar sentenze deve prima istruirli della loro situazione, dei casi seguiti, dei pensieri ohe gli agitano . E, dnlcis in fando, il periodico del Guerrazzi terminava la filippica contro il D'Azeglio riprendendosela ima volta ancora con il giornale ohe al marchese aveva dato ospitalità : Da codarda Patria che non cessa di insultare i Livornesi e Livorno, vergognandosi di continuare da sé sóla un infame racconto dì calunnie e di menzogne, ricorre all'aiuto del marchese maggioro. Diremo alla Patria esser nota por la spa impostura e vigliaccheria : diremo al marchese che né la sua penna può oscurare Livorno, nò la sua spada impaurirla: imperocché l'una è spuntata, l'altra è retta da fiacca mano, ed I Livornesi non sono repubblicani ed hanno per difesa Dio, la Verità, la Liberta ed il Principa Costituzionale >- Corriere. Livornese Ì77j ii settembre 1848.