Rassegna storica del Risorgimento

LIBERALI ; TOSCANA ; CAPPONI GINO
anno <1919>   pagina <119>
immagine non disponibile

H Ministero Capponi e il tramùnto del liberalismo toscano neV48 119
mande della deputazione livornese, aveva eausato un nuovo pericolo per l'esistenza della nazione. E se la Toscana, a dire di questo pe­riodico, si trovava in dolorose condizioni economiche, non era per la guerra passata, ma per l'intolleranza di chi, avendo acceso il moto in Livorno, aveva sottratto questo florido porto, sbocco del Grandu­cato, allo sviluppo industriale ed economico dello Stato. Tutte le elassi sociali, sia quelle che n'erano state direttamente danneggiate, sia le altre le quali potevano risentire a lungo andare dell'arrestarsi improvviso del più ricco emporio della Toscana, dovevano, per la Rivista, sollevarsi concordi contro l'anarchia livornese e sradicarla dalle sue fondamenta.1 In caso diverso - scriveva questo giornale il 18 settembre 1848 -la Toscana sarebbe caduta nella rovina e nella tirannide, perchè soltanto col sostegno della forza la libertà vive solo di ragione e di luce .a Questa forza doveva essere data senza limitazione al Parlamento ed al Governo: non venissero essi impediti da restrizioni imposte, da chi, per eccessivo amore di legalità, distrug­geva, forse inconsapevolmente, la legalità stessa. E concludeva il suo dire così: Vegli il Governo, veglino le assemblee, tutti gli onesti cittadini e promovendo le libere istituzioni, ed esercitando il civile coraggio del bene e del vero oppongano, finché n'è tempo, una resi­stenza formidabile a questa forza dissolvente che già minaccia di ruina il nuovo edificio sociale .J
La natura reale di questa negativa essenza politica la Patria si propose di porre in luce alla nazione. Fino a quel momento, nel caos dei partiti e delle passioni politiche, che si erano scatenate in Li­vorno, nella pleiade degli uomini, che in questa città si erano ma­nifestati o dichiarati capi di popolo nei primi giorni del moto, dalle varie tendenze, ma dal l'unica aspirazione di avere quel che si erano proposti, il periodico del Ricasoli si era trovato incerto su chi avesse da combattere, ed ora aveva scagliato la sua amarezza sui repubbli­cani, or sugli ambiziosi, or su questo, or su quello, ma senza preci­sione, sì che il paese avrebbe potuto chiedergli in che consistesse questo pericolo livornese, da chi causato, da chi diretto *. Ma delinea-
i La Rivista Indipendente 100, 13 settembre 1848.
2 La Rivista Indipendente, 102, 18 settembre 1848.
a fa Rivista Indipendente, 102, 18 settembre 1848.
* DI questo difetto si faceva forte il Corriere Livornese ohe sosteneva l'inno­cenza del popolo livornese e la sopraffazione subita da parte del reazionari ohe non avevan portato documenti sicuri a sostegno delle loro dottrine. Cosi il gior­nale ad Guerrazzi il 12 settembre 1848 scriveva ; < Asseriva U, Ministero esservi