Rassegna storica del Risorgimento

LIBERALI ; TOSCANA ; CAPPONI GINO
anno <1919>   pagina <123>
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U Ministero Capponi e il tramonto del liberalismo toscano nel'48 123
paese le istituzioni costituzionali, per quanto le si fossero potute modificare nel senso pid ampip e più rispondente alle esigenze dei tempi. E delle sue intenzioni abbiamo prova, non solo nell'azione spiegata appena arrivato in Livorno e nei giorni immediatamente seguenti, ma anche in quello, che amichevolmente ed ufficialmente scriveva ai Capponi. Consapevole, che non era stato estirpato tutto il marcio dalla città ribelle, dopo il 6 settembre 1848, e che, senza l'aiuto del Governo, non poteva riuscire in quest'ultima parte della sua opera, il Guerrazzi, il 7 settembre 1848, pregava così il Capponi, perchè non volesse far perdere il frutto di tante laboriose fatiche :~ Se devo ricondurre l'ordine, tu intendi che me ne dovete sommini­strare i mezzi, altrimenti lo incarico non ha fondamento. Incomin­ciate ad avere un po' di fiducia in me1. Ed il 9 settembre: La nostra posizione non può sostenersi. Nell'opera del riavvicinamento, 0 signori, ci ritirate la mano e sempre più vi allontanate da noi: o mandate autorità vostre o date autorità a noi o diversamente tutti noi siamo risoluti a dimetterci e la colpa ricada su chi l'ha com­messa .2 Se ciò non bastasse, sarebbe sufficiente quello che rs set­tembre inviava al Granduca: esposta al Sovrano la condotta più adatta da tenersi, per pacificare completamente Livorno, concludeva il suo dire così : Se il Governo crede pertanto riprendere adesso la città, confidandola ai suoi antichi impiegati, lo faccia: non ha che dirmi una parola ed io ritorno a Firenze alla Camera. Se no, mi aiuti e sovvenga, altrimenti farei come un romano gettato alla belva del circo -e mi pare non sarebbe generosità, perchè ho corso due volte pericolo di vita e non dormii tre notti e tre notti, durai fatiche inaudite, perchè lo spargimento del sangue cessasse e questa città fedele al trono co­stituzionale si conservasse .* Ancora il Corriere Livornese, che dal Guerrazzi prendeva le mosse, il 13 settembre, dimostrando la necessità che tornasse la vita normale in Livorno ed in Toscana e che quindi,. per raggiungere questo scopo, condizione essenziale era un cambia­mento di Ministero, sosteneva, però, che il Capponi non dovesse es­sere mescolato con gli altri e che anzi il venerando uomo fosse con­servato al potere per la dignità del Principe e la salute della na­zione >.* Il Guerrazzi doveva quindi essere nella l'erma persuasione, <ihe seguendo l'andazzo della ribellione faceva il giuoco dei nemici
> GUERRAZZI. Lettere, op. oifc., I, 260.
GUERRAZZI, lettere, op. cit., I, 261 - CAPPONI,, lettere, op., cit., n, 442.
3 JONA. / moti politici, op. cit., pftg. 87.
* Corriere Livornese, 178, 12 settembre 1848.