Rassegna storica del Risorgimento
LIBERALI ; TOSCANA ; CAPPONI GINO
anno
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1919
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M. Fassa-monti
d'Italia : desideroso di avere la direzione della cosa pubblica mentre offriva una inano a chi l'avesse accettata, anche per forza, pur di costituire una salda alleanza di liberalismo e di democrazia, la quale avrebbe potuto ridonare alla Toscana la salute intèrna ed esterna, coll'altra teneva domata per il momento la città di Livorno, come pegno per il Ministero tanto ambito, pronto a servirsene però, se Top-posizione, che già lo aveva privato del potere, lo avesse anche quest'ultima volta attraversato nei suoi disegni.
Con preconcetto perciò ora come ne' giorni precedenti era giudicato il Guerrazzi dai suoi oppositori, i quali, come abbiam detto, lo credevano causa prima di ogni sventura E la stampa liberale, se non l'aveva morso ancora alla presenza di tutti, perchè temeva di lui e perchè egli non si era schierato con i ribelli, non gli aveva risparmiato né invettive ne accuse, e ciò in buona fede, tanta era radicata la convinzione, fra capponiani e gli altri liberali, del pericolo ch'egli potesse rappresentare. "È discutibile, come lo spèso, Guerrazzi ha accennato, se in tanta opposizione non avesse ila Una parte anche la gelosia di vedere proprio l'uomo tenuto in sospetto ed in disparte riuscire, là, dove gli altri, che avevano in mano la direzione della cosa pubblica, avevano fallito : né è certo improbabile perchè, per quanto virtuosi si possa essere, le passioni individuali hanno enorma influenza. Ma è anche certo, che, piuttosto che vedere il Guerrazzi al potere, il Capponi sarebbe ricorso a tutti i mezzi dei quali era in grado di disporre. E ciò fece e gli effetti ognuno conosce. Né attese a palesare il suo pensiero, che Fundici settembre 1848rispondeva così al Guerrazzi: Buone credo volentieri le intenzioni vostre e godo di questi giorni di pace e ve ne sono grato; ma qual sicurezza abbiamo, né io lo so, né voi stesso potete saperlo e i fatti, come stanno ora, vedete che io non saprei come accettarli né riconoscerli .l Come il Guerrazzi fosse amareggiato da quest'ultimo rifiuto, mentre egli era certo di un'accoglienza fraterna, dimostrò la condotta che tenne di poi. Conosciuta l'impossibilità degli accordi, fermo nei suoi ultimi fini, ricorse alle violenze ed ai mezzi di ogni specie, noncurante degli effetti che ne derivarono. E questo fu il suo grave torto, del quale si fecero forti i suoi oppositori per condannarlo, anche quando aveva ragione. H Capponi lo accusò di giuocare a doppia partita;2 ma il Guerrazzi, prevedendo o presentendo, nell'Apologia volle chiame le ragioni del suo operato : * Le più gravi difficoltà mi vennero dal Governo. Geloso egli, che
1 CAPPONI, Lettere, op. oli. II, 143.
a éxBèùm. Settanta giorni, in Opere edite ed inedite, op. ett. n, 133,