Rassegna storica del Risorgimento
LIBERALI ; TOSCANA ; CAPPONI GINO
anno
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1919
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pagina
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125
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17 Ministero Capponi e il tramonto dal liberalismo toscano nél'48 125
esercitassi autorità a prò del Principato costituzionale, incominciò a bisticciare intorno all'origine e allo esercizio di codesta autorità, né solo rimansi a bisticciare, ma con sfrontatezza, di cui le pagine più, ignobili della stampa parlamentare non somministrano esempio, le cose pattuite negò l. E del fatto, che il Guerrazzi non si volesse persuadere, che proprio il Capponi lo avesse, anche quest'ultima volta, respinto, può dare idea ciò, che il 16 settembre, gli scriveva -quale ultimo inesorabile appello di concordia : Noi giovani ti adorammo, uomini avremmo voluto stringerci al tuo fianco e formare una pleiade intorno a te. Tu ci hai respinto e penso che a quest'ora il pentimento ti Ira vagli l'anima. Pure saresti a tempo, ancora, perchè l'affetto al tuo nome è sempre grande e le colpe dei tuoi compagni non attribuiscono a te . 2 II Capponi lasciò andare anche questa volta V invito del Guerrazzi, che non seppe né potè dimenticare e perdonare, se non dopo lunghissimi anni La sua amarezza egli svelò allora al Puccini in una lettera* ove, tra le forme rettoriche pròprie del suo stile, egli rivelava la consapevolezza della giustizia della sua missione, il dolore provato per il rifiuto subito, l'ira che a stento conteneva: Tu non hai fede nel popolo - diceva l'agitatore livornese - tu hai torto perchè tu non nasci di popolo, non sei versato con lui. Né già, che io voglia difendere tutti gli errori trascorsi e le colpe di una gente lasciata povera ed ignorante: ma per me il popolo mi rammenta sempre quella cara pittura dell'Albano, del-1 Amore seduto sul dorso di un leone e lo fa andare a suono di lira. Mai forse come adesso lo spirito di Cristo penetrò nelle vene del popolo : certo molto studio, molta opera di scalpello vi vorrà ancora per produrre a perfezione questo marmo, ma da questo un giorno ha da uscire un Dio. Il popolo quaggiù è tranquillo : ma pronto a sollevarsi, se il Governo lo insulti e lo minacci. Dei calunniatori non cura: ucciderebbe i marchesi calunniatori con un ruggito .8 Ed all'azione del Ministero, con la quale non si riconoscevano i patti del 6 settembre 1848 e continuavasi a considerare Livorno fuori della legge, il Guerrazzi rispondeva organizzando questa città, come se non fosse più membro
1 GUERRAZZI, Apologia, op. oit., 94 - JONA, I moti politici, op. oli 62.
a GUERRAZZI, Lettera, op. cit., 262. Parole queste ohe hanno riscontro In ciò ohe quasi contemporaneamente pubblicava il Corriere Livornese: In mezzo a tante nequizie confuso l'illustre nomo di un Capponi. Per la memoria degli avi, per la fama intemerata di tanti anni, marchese Capponi, rifilate vi. Pra voi ed fl. popolo vi è il sangue di Livorno che il Oipriani getta sulla vostra toga ministeriale >. Corriere Livornese, 182, 14 settembre 1348.
* GUERRAZZI, Lettere, op, oit. I, 263.