Rassegna storica del Risorgimento
LIBERALI ; TOSCANA ; CAPPONI GINO
anno
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1919
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pagina
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132
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12 M PaasamonU
volete voi che abbia il popolo nostro - diceva la Mutata - qual sentimento della vita pubblica tenuto al buio fin qui d'ogni cosa, trattato come un fanciullo abbandonato ad una perpetua minorità ? '
Implicitamente la Rivista condannava, una volta di più, l'inoperosità delle sfere politiche liberali per non avere subito inteso, dove fosse il nodo della questione. Se esse avessero saputo opporre, fin dall'inizio alla propaganda rivoluzionaria un'altra propaganda non meno attiva, che avesse spiegato i fini del liberalismo ed avesse dimostrato gli enormi danni del demagogismo, in cui era pericolo di cadere, non sarebbe la Toscana giunta a' dolorosi giorni della fine del settembre, del principio dell'ottobre del 1848. Però la Rivista non aveva capito,
1 La Bivisfa Indipendente, 105. 25 settembre 1848. É la minorità alla quale accennava il giornale pisano diveniva minacciosa davvero. Il 25 settembre 11 Corriere Livornese scriveva: Ecco ridotto il Paese alla necessita di una rivoluzione. Da una parto Camere e Ministero, dall'altra la reazione. Compirà o no il Popolo questa rivoluzione? Ed il Ministero veniva completamente desauturato da una critica sottile che si potrebbe qualificare perfida nella sua minuziosità Iiasclando fare ormai per opera del Ministero Capponi, imprigionati od esuli tutti I caldi sostenitori delle patrie liberta, soppressi i giornali, non sarebbero disturbati i sonni del Samminiatolli. H cupo rumoreggiare della Toscana, non precede, ma tenne dietro agli iniqui ssuni arresta e questo è un fatto che nessuno può negare. Perciò noi vi denunziamo alla Toscana come i perturbatori veri della quiete del Paese, Voi spingevate i fratelli contro i fratelli, voi la parricida guerra suscitavate. O che cosa pretendete voi da Livorno ? Che venga genuflessa avanti a voi per domandarvi la mercede delle ricevute mitraglie? Oh! noi pensate 189, 25 settembre 1848.B contro il partito moderato trovava questi argomenti il giornale del Guerrazzi: I patriottl dell'autunno, i moderati sparivano collo sperdersi delle foglie od oggi come i proscritti di Gerusalemme hanno appeso le arpe ai salici1 e muovono lamenti contro tutto e contro tutti... Disgraziati che ora accusano delle: loro colpe e chlaman repubblicani quelli che avevan riconosciuto in essi e nei Governi fin dall'inizio la causa fatale, certa, insormontabile delle ultime mine d'Italia... Nò basta ancora a tali uomini di aver perduta la Patria, oggi seminano i sospetti, adulano bassa-monte Principi o Ministri': é, se la canea dell'Indipendenza Italiana per essi e di essi fu sacrificata, adoperano ancora a distruggere le libertà costituzionali.. Ma col Popolo staranno quegli uomini che non si coprono del manto della legalità fatta sola arme del potére, nemica allo nazioni 190, 26 settembre 1848. Ed alla bor* ghesia : Xfon v*ò salvozza per voi ohe Blando col Popolo o pel Popolo. Altera avremo un 'Italia od una vera libertà 198, 29 settembre 1848. Iia società ò scossa dall'ime suo fondamenta, ohe il ceto medio vi penare non ò fempo di sonnolenza, ma di opera : ò d'uopo stender la mano al Popolo ohe si agita da ogni lato. I nobili furono prostrati dalla borghesia col braccio del popolo : guai so di quelle memorie ci si inebriasse ! 193, 29 settembre 1848.