Rassegna storica del Risorgimento
1848 ; PEPE GUGLIELMO ; STATELLA GIOVANNI ; GUERRA 1848-1849
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1919
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137
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GugMehno JPejfc è il ritorno delle truppe napoletane* me, 137
a conoscenza: fieli' accaduto, si era subito recato dal Pepe e dallo Statella, e si stava già adoperando perchè l'ordine di tornare indietro non fosse eseguito. Il compito della Commissione pareva dunque facilitato ; ma lo Statella, al quale i Bolognesi si rivolsero dapprima. non si lasciò convincere dalle ragioni, che essi addussero per indurlo a restituire il comando, ed alle richieste che gli vennero fatte oppose un reciso rifiuto. Quantunque il primo tentativo si potesse dir fallito, la Commissione non si perdette d'animo,- e eoi Leopardi1 alla testa raddoppiò gli sforzi per ottenere il proprio scopo. Tornò ancora una volta dal cardinal legato, gli espose come stavano. le cose, e non è improbabile che da lui :1iteess'e l'autorizzazione a promuovere ed inscenare una manifestazione popolare, per costringere Io Statella a lasciare il comando.2 Da parte sua il Leopardi si adoperò a persuadere gli ufficiali napoletani a non obbedire all'ordine di richiamo* e? le sue parole trovarono seguito in quegli elementi ili parte avanzata avversi al Governo borbonico, che non mancavano nell'esercito.8
In seguito a tutto questo armeggio, si formò un numeroso assembramento di bolognesi e napoletani, che, al grido di Morte a Statella ! Viva Pepe!, si recò all'albergo, dove erano i due generali, e costrinse il primo a più miti consigli. Quando infatti i capi della città tornarono, la situazione era completamente mutata.
Che aveva fatto il Pepe in tutto questo tempo? Da ciò Che si e detto risulta che non. si riscaldò troppo per riprendere il comando che aveva ceduto. Scritta la lettera al ministro, si trasse in disparte e lasciò che le cose andassero per la loro china. Così si! spiega perchè ilPe-
1 II LEOPARDI nello suo Narrazioni storiche (Torino, 1856), pp. 176-77, afferma in odio al Pepe che lo Statella non ora alieno dal condurrò lo truppe oltre il Po;, ma il Popoli iii Tina lettera al generale Durando, che contiene la descrizione esatta degli avvenimenti, lo contradice esplicitamente. T. La campagna del H8é mi Veneto giusta il carteggio inedito del generate Giovanni Durando in Jtiassegna Arazionale,; TOL. XLVH, pp. 307-308.
= Il LEOPARDI lo affermò esplicitamente, NarraiimU p* Wt>E ana conferma indiretta ai può ricavare dallo parole dello stésso cardinale in una lettera al Min* ghetti [Miei ricordi, ET, p. 342) : * si è fatto tutto il possibile tì Vimpossibile, per far ricredere il generale Pepe .
ÌCÌEMPAKÌ'I, Jìarramant, 175-76. * H nostro Leopardi <s>ò portato benissimo scrisse al Minghetti Luigi Cario Furiai*-ohe era allora a Bologna oche partecipò agli sforzi porche 11 ritorno del Napoletani non avesse luogo ; Mei rifiordU II, 340. In seguito alla recente amnistia erano stati riammessi nell'esercito borbonico-molti ufficiali che avevano preso parte alle procedenti rivoluzioni.