Rassegna storica del Risorgimento

1848 ; PEPE GUGLIELMO ; STATELLA GIOVANNI ; GUERRA 1848-1849
anno <1919>   pagina <139>
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GugUelmo Pepe e il ritorno dette truppe napoletane, ecc. 139
(cosa che nemmeno avvenne in realtà) -; ma per la stolta credenza sua e degli altri che fosse fàcile trascinare delle truppe fedelissime al Re a fare una cosa contraria al volere di lui, ed anche - bisogna ri­conoscerlo - per la paura che assali lo Statella innanzi alle minacce dei Bolognesi.1
Abbiamo dunque un nuovo esempio di quella leggerezza, con cui i nostri rivoluzionari del quarantotto, quasi inebbriati per i successi immensi ed insperati conseguiti a principio, presero a considerare come -facile ogni cosa impossibile, e per Ja quale, non commisurando i mezzi agli scopi che si prefìggevano, caddero: spesso in gravi errori, di cui piansero poi amaramente le conseguènze. Perocché nel caso nostro, se si fosse badato da una parte che era impossibile costringere un eser­cito in armi a disobbedire agli ordini del suo Re, e dall'altra che il Governo napoletano si era trovato nella necessità di richiamare le truppe, non si sarebbero fatte tante cose, che, mentre non portarono all'effetto voluto, seminarono odi e diffidenze tra Italiani e Italiani, e irritarono uHspvrano uscito vittorioso da una recente difficile prova, e propenso, come sempre è accaduto, ad abusare della vittoria.
<t 4 Una brigata che trovava in. Ferrara, oli sf lorai messa iti marcia per Bologna, nel ricevere il contrordine, fece somma dimostrazione di allegrezza, de* si dorando di far la guèrra. [Vedremo clip: fu la priina a l'ibellms
Sotto mi fa credere che in breve si parlerà in Italia del valore napoletano-
4, Prego "V. E, di mandarmi no maresciallo di campo, nn brigadiere e gli - officiali che ho chiesti- 0 [dà un pezzo.
S. EL il temente generale Statella ritorna nel regnoj,.Credendo di non.poter < fare altrimenti dopo fi carico, che aveyft accettato di comandare le troppe nella loro ritirata. Egli da militare le racconterà tutte le parfcicelarità accadute. 6tt- glieli/'>> Pepe >. Dalle ottime parole, sembra che latore della lettera fosse lo Sta-tellfy :ii! quale-parli pr bipoli nella, sgjttfe ttéL'M. uwiggfo.,: come ne fà; tedia il rap­pòrto che Cesare Correnti, indicato -del'oyrnp provvisorio Ioni-bardo a Bologna, diresse di là a "Milano il giorno stesso. Wi MMi6M:0 < 'QM. parte inediti o rari, a cora di SULLO HASBABAKI, Roma, 1892, voi. , Jt. 35. Ma II Pepe la scrisse qualche giorno prima, perchè non accennò alla ribellione avvenuta in Fer­rara il 25-
1 II giudizio 0 feif Bis 'vo sullo Statélh* severo: {foria Mie Wm S/eilie dal 180 al: Ì861, Eoma, 1868, voi. I, p. 369). Le precaozionl prese dal Pepe porche la partenza dell'altro generale avvenisse nella massima segretezza non furono sufficienti a risparmiargli le traversie, di col l lettori troveranno in appen­dice il racconto desunto dalle relazioni ufficiali.