Rassegna storica del Risorgimento
1848 ; PEPE GUGLIELMO ; STATELLA GIOVANNI ; GUERRA 1848-1849
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1919
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6. Paladino
divisione, vedendo che coloro i quali miravano ad impedire l'ulteriore avanzata erano disposti a compiere qualsiasi eccesso, revocò l'ordine di marcia, e riunì- i sottufficiali dei vari corpi che, per unanime confessione, godevano di maggiore autorità sui soldati. Il colonnello voleva persuaderli a partire. Ma invano egli ed E Lahalle posero in campo tutte le plausibili ragioni; i sottufficiali dichiararono che non v'era da pensare al passaggio del Po, e solo promisero, non senzalungbe discussioni ed aspri contrasti, che avrebbero trattenute le truppe in Ferrara in attesa che una commissione di quattro ufficiali si recasse a Napoli per intendere dalla bocca medesima del Re i suoi voleri. I*o Zola accettò questa soluzione, la quale, sebbene non rispondesse ai suoi desideri, non precipitava completamente le cose. Del resto le vicende da noi descritte provano che non avrebbe avuta l'energia necessaria per far diversamente.1
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Jba notizia della ribellione avvenuta in Ferrara produsse triste impressione a Bologna. Cesare Correnti, delegato dal governo provvisorio lombardo apposta per impedire la ritirata dei Napoletani s, lo Zanolini, il cardinale Amat ne furono addirittura sbigottiti. E il Pepe? Due vie gli si presentavano per uscire dalla difficile situazione in cui si era cacciato, e runa, non escludeva assolutamente l'altra. O recarsi rapidamente a Ferrara, mettersi a capo della divisione recalcitrante e trascinarla ai suoi voleri; ovvero raccogliere le altre forze, che, conforme ai suoi ordini, avevano proseguito la marcia in avanti, e con esse passare il Po.
L'inviato lombardo in un lungo e segreto colloquio gli propose la prima cosa. Ma il generale se ne schermi dichiarando che quello era partito da scegliersi all'ultima estremità, che non conosceva i soldati e non era da essi conosciuto, che a Ferrara non si sarebbe sentito sicuro, poiché i 'Napoletani si erano già affiatati cogli austriaci che presidiavano la cittadella. E come il Correnti ribattè il chiodo dicendo che bisognava ardimento, il Pepe finì col consigliargli che vi andasse lui.8
Asosaio, Narrazione, eeo..j ZQIIA, ìftelaemie, eoo.
8 T. MASSABAKI, Cesare Cormtfl,ella vita e nelle opero, Firenze, 1907, p. 143'; LEOPARDI, Narrazioni, pp. 205-206.
3 0. Correnti al Governo provvisorio di Lombardia, Bologna, 27maggio 1848
in Scritti sccUlt'lL, 39.