Rassegna storica del Risorgimento
1860 ; LANDI FRANCESCO ; MILLE (SPEDIZIONE DEI)
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1963
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Guido Laudi
lare, questa mossa, anzi ò creduto invece tener qui fermo per le seguenti ragioni.
Da vari esploratori nemici caduti neQe mie mani, e che tengo prigioni, ò rilevato che Salemi è un formicolaio di rivoltosi,:
Il paese è circondato da folte boscaglie di oliveta, ed è naturalmente favorevole ad una imboscata. Questo agguato è ben certo, giacché dalle varie relazioni avute debbo desumere che il nemico mi attenderebbe là col piano di defatigare ed affievolire questa colonna, e cosi la banda degli emigrati che si vuole alle vicinanze di Salemi, ripiegare sopra Calatafitni ed usurpare la mia posizione, suo principalissimo scopo, onde potersi aprire facile adito per eotesta capitale.
Tale idea si conferma in me alla vista di una numerosa emigrazione di questo popolo il quale tenendo per certo che questo paese dev'essere assalito dalle masse abbandonava ieri l'abitato e sperperavasi nelle campagne, emigrazione che io ò cercato e cerco impedire quanto più posso. La posizione che io tengo in questo paese è tutta militare; molto vantaggiosa alla difensiva ed offensiva, ed essenzialmente per impedire che le bande piombassero sopra Palermo da questo lato della consolare.
Su queste basi adunque stimo indispensabile di tenermi qui fermo, e vigilare su tutti i loro movimenti afiin di non farti inoltrare.
Quello che mi duole si è il non potere trovare neppure una sola spia fedele a nessun prezzo. Tutta la gente pare che sia comprata, ed in ogni notizia, o relazione che mi si fa, io trovo un inganno.
Ove mai le bande, disperando di sloggiarmi da questa posizione, desistessero da tale idea, e traversando i colli di Favarotta e Rosignolo al Sud-est di Calatanmi, si gettassero su Camporeale di Macellaro, e traversando per S. Giuseppe de' Montelli prendessero la consolare verso Partinico, in questo caso io lascerò questo punto per prenderle alle spalle.
Debbo intanto rassegnare all'È. V. che per ben riuscire a disfare le bande di cui si tratta, sarebbe d'uopo che un'altra colonna sorta da Palermo, e andasse a disbarcare alla volta di Trapani da dove mettersi in movimento per questa volta ed operando di consenso con questa, stringerle in un punto di fronte ed alle spalle. Qualora poi i movimenti dei ribelli prendessero altro senso io mi regolerò a seconda delle circostanze; ma sempre, ripeto, per riuscire allo scopo, è mestieri di due colonne operanti di concerto; poiché in caso diverso la truppa sarebbe trascinata per monti e burroni defaticandosi inutilmente, senza poterli
mai raggiungere*
Tentare un assalto a Salemi sarebbe un'imprudenza, ed un avventurare la mia colonna fra la imboscata nemica. Quindi è mio divisamente tenere qui fermo finché i ribelli non snidano da sé stessi da Salemi, ed allora agire contro.
Tanto mi è di dovere sommettere all'È. Y. in adempimento del mio dovere, e pel dippiù che V. E. stimerà nella Sua saggezza disporre.
Il Generale Comandante la Colonna Francesco Laudi