Rassegna storica del Risorgimento
ROMA ; CAPELLO LUIGI ; MUSEI
anno
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1963
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pagina
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553
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I fondi archivistici del Museo centrale del Risorgimento 553
ventata una circolare massonica ai Fratelli giornalisti per incitarli a magni* ficare le valorose gesta di Bainsizza a fine di preparare a Lei la via a scalzare il Capo di Stato Maggiore, S. E. Cadorna .
Quali erano i rapporti del Capello con il Comando Supremo? Fra queste carte c'è qualcosa che non mi pare pubblicata. Una lettera del 17 agosto 1917 nella quale il gen. Luigi Porro gli trasmette, per incarico di Cadorna, una anonima proveniente da Cormons, nella quale si parla di influenze massoniche, di fraternizzazionc col nemico, di spie a Gorizia, di poco spirito offensivo delle truppe. Sempre la Massoneria... Leggiamo, infine, queste due lettere scritte a distanza di due giorni. La prima è di Cadorna :
COMANDO SUPREMO DEL R. ESERCITO
Caro Generale 9 novembre 1917.
La ringrazio del suo saluto che ricambio cordialmente, augurandomi di rive' derla in giorni migliori.
Quanto alle più alte funzioni, non ci creda: nessuna funzione è più alta di quella di comandare l'Esercito. Hanno pubblicato la notizia sui giornali senza attendere la mìa risposta negativa. Ho subito energicamente protestato dichiarando che mai e per nessun motivo avrei accettato la nuova carica.
Vogliono destituirmi? Padronissimi, ma a faccia franca: non tollero destituzioni ipocritamente larvate per tema dell'opinione pubblica.
Con una cordiale stretta di mano mi creda aff.mo L. Cadorna.
La carta della seconda lettera è la stessa, ma la firma è diversa ed il tono molto più, freddo:
IL CAPO DI STATO MAGGIORE DELL'ESERCITO
Eccellenza, 11 novembre [1917],
col maggior compiacimento ho appreso delle sue migliorate condizioni di salute ed appena V. E. sarà in grado di riprendere servizio farò il possibile per affidarle un incarico corrispondente alle elevate qualità di cui ha sempre dato prova
La ringrazio di tutto cuore delle espressioni rivoltemi e che contraccambio con tutta cordialità e considerazione. Nell'attuale ora solenne, l'unione delle forze, delle fedi e degli animi è principale e potente fattore di riuscita. Mi creda sempre
A. Diaz.
Poi l'inchiesta, sulla quale si intrattengono lo corrispondenze di Fortunato Marazzi, Giacinto Ferrerò, Maurizio Gonzaga e Francesco Morino. Quest'ultimo, col. mBdicQ conferma che fu il Capello a scegliere l'ospedale di Verona, invece di quello di Padova il 25 ottobre 1917, per non essere disturbato da telefonate o da visite; dichiara, anche, ohe il sonno nella notte di viaggio tra il 25 e il 26 può veramente essere stato ristoratore.
Quasi tutti i documenti raccolti dovevano servire, dunque, alla difesa del Capello; ne vogliamo, però, citare ancora duo che non sono strettamente legati a questo argomento. Il primo e una lettera di Francesco Grazioli a Pietro Badoglio (e fa onore a quest'ultimo il fatto che si ritrovi fra le earte Capello).