Rassegna storica del Risorgimento

ROMA ; CAPELLO LUIGI ; MUSEI
anno <1963>   pagina <577>
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Libri e periodici 577
della grande proprietà e del latifondo, e di un peggioramento delle condizioni di vita dei coltivatoti delle terre, ai quali i nuovi proprietari imposero generalmente contratti molto più onerosi. La vendita dei beni comportò un tale drenaggio di capitali dal mercato na­zionale, che le già scarse capacità di trasformazione e di miglioramento dell'agricoltura ne risentirono a lungo (p. 68).
Un altro duro colpo alle già misere condizioni delle classi meno abbienti fu dato ranno seguente con l'introduzione della tassa sul macinato la cui fiscalità a senso unico (colpiva infatti i consumi quotidiani più popolari) provocò nel Paese un profondo malcon­tento, senza dare d'altronde risultati apprezzabili sul piano finanziario.
La fine del decennio coincide con una generale ripresa dell'economia italiana; le vicende finanziarie dello Stato diventano meno drammatiche; l'Italia sembra risalire l'abisso. Parte principale in questa ripresa va riconosciuta alle funzionali infrastrutture, ferrovie e strade soprattutto, che lentamente contribuiscono ad articolare e arricchire 3 mercato interno, ad incrementare i iranici, a far fluire i capitali. H disavanzo del bilancio resterà però ancora per molti anni; le deboli strutture economiche della nazione non con­sentivano un suo rapido assorbimento. Tuttavia col 1870 inizia un periodo di fiducia e di speranza a cui non è estranea la mutata situazione internazionale e il generale incremento
della produzione e dei redditi in tutta l'Europa.
Lucio VILLÀRI
FRIEDRICH ENGEL-JANOST, Osterreich und der Vatikan, Voi. II: Die Pontificate Pius X und Benedettos XV (1903-1918)} Graz-Wien-Koln, Verlag Stvria, 1960, in 16, pp. XXTV-420. S. p.
L'illustre storico viennese ha condotto felicemente a termine la sua fatica sulle re­lazioni fra il governo austriaco e il vaticano dal 1848 al 1918. Questo secondo volume comprende gli anni dal 1903 al 1918 e cioè i pontificati di Pio X e di Benedetto XV. Nella breve appendice l'A. ritorna su un argomento, che aveva trascurato al principio dell'opera: il tentativo di Pio IX di porre fine pacificamente alla guerra di Lombardia inviando ad Innsbruck, presso l'imperatore Ferdinando, monsignor Moricbini per indurre il sovrano fuggitivo dalla capitale e il suo governo alla rinuncia delle province italiane. Il nostro storico è giunto alla scoperta, negli, archivi viennesi, di alcune carte con cui ha potuto gettare nuova luce su questo episodio rimasto oscuro per tanto tempo; le sue deduzioni avrebbero forse potuto riuscire più. convincenti se, alle fonti austriache, egli avesse aggiunto anche quelle degli archivi vaticani già esaminate da Roberto Cessi (JZ problema della guerra e della pace nell'azione diplomatica di Pio IX durante la crisi bellica del 1848, uscito nel 1949 sulla Rivista di storia della Chiesa in Italia).
Le due parti del volume sono suddivise in quattordici capitoli che, legati fra loro dal tenace filo conduttore cronologico, potrebbero quasi costituire altrettanti articoli indipendenti l'uno dall'altro. Questa osservazione vuol sottolineare il carattere diverso di questo volume, in confronto a quello precedente, la maggiore difficoltà in cui si è trovato l'Autore nella trattazione di una materia parzialmente ancora calda, passata sotto la sua penna di studioso e, almeno in parte, anche di testimone contemporaneo ai fatti che andava narrando. Si capisce come il distacco dell'osservatore obiettivo abbia imposto una fatica e un impegno molto notevoli, non necessari nel volume precedente. È un pre­gio dell'opera o un limite? Vorremmo dire: questo e quello. La mancanza di concatena­zione rapida nella narrazione consente al lettore largo respiro e agio di ripensare alla importanza delle conclusioni. La narrazione e più appassionata, calda, spesso più convin­cente; ma essa rischia di apparire episodica, analitica e non sintetica, il che lascia nel lettore dei dubbi e la sensazione che i problemi sono ancora aperti, come del resto ò ine­vitabile Tuttavia la problematica offerta al lettore in questo pagine è sempre interes­sante e, se teniamo conto dell'abbondanza nelle fonti consultate e della letteratura citata con scrupolo e diligenza costante, concludiamo con piacere che si tratta una volta di