Rassegna storica del Risorgimento

1848 ; PEPE GUGLIELMO ; STATELLA GIOVANNI ; GUERRA 1848-1849
anno <1919>   pagina <163>
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Guglielmo Pepe e il ritorno delle truppe napoletane, ecc. 103 ,
vrano confessarono di non aver forza sufficiente, e vollero a qua­lunque costo che la partenza del generale seguisse nel corso della notte, temendo che stamane la fortezza venisse assalita, e quindi compromessa la vita di quell'egregio personaggio. Furon vane le mie insistenze, le mie preghiere I Onde però prevenire qualunque altro disordine o pericolo, volli ed ottenni che il generale, accompagnato da un toscano ufficiale, partisse per Grosseto in posta, ove, racco­mandato alla prima autorità governativa, rimanesse nella casina del Granduca, per potersi poscia recare a Civitavecchia e quindi Imbarcarsi, a quale uopo gli rilasciai un passaporto sotto il nome di barone Bossaca. '
Trascorse tutta la notte per preparar iiifcto: alla partenza (poiché mi fu forza dover anche trovare una carrozza) e persuadere il gene­rale della indispensabile necessità di dover lasciare Firenze, mentre egli avrebbe voluto assolutamente rimanere. Era già l:JaJha, quando si pose in viaggio per Grosseto e Civitavecchia.
c3ja partenza non poteva essere più a proposito - è sempre il Gl'ileo che parla -, poiché questa mane: i soldati rinchiusi nelle for­tezze cominciavano a protestare di non voler tenere tra di loro un 'militare traditore della patria corrnme, anUlaliano, eoe, ne volere affatto restare a guardia di lui; ed il popolo, non pago tuttavia delle scene della scorsa sera, invia da me due individui per chiedermi la consegna di alcuni pacchetti di lettere particolari, che nel trambusto erano state sottratte, e.che mi era riuscito di aver consegnate per mezzo del Comandante della Piazza, col quale ero andato a richie­derle. Vengo di rispondere che tali lettere, state rilasciate per ordine del Granduca al cennato Comandante, eran già in potere del generale Statella già partito alla volta di Livorno (per cosi'deviarli dalla vera direzione). Dicevanmi quindi volere a qualunque costo aprire e visitare li due bauli, ed io li assicurai non essere in mia consegna, ma trovarsi alla Gran Guardia uno e l'altro in castello ; dopo diche ebbero la compiacenza di lasciarmi. Non ho un istante indugiato a recarmi di nuovo presso il Ministro dell'Interno, per interessarlo effi-
1 Le notizie che delle traversie subite dal generale Statella riferisce il Grifeo, sono compiotate da quelle cho si leggono in proposito nel Diario di LUIGI PAS­SERINI pubblicato recentemente da FERDINANDO MARTINI {Il Quarantotto in Toscana. Firenze, B. Bemporad, 1918, I). Dal Diario rileviamo, tra l'altro, che a tenente Gelati scortò: lo Statella nel suo viaggio per Grosseto, e che il demagogo Boberto Berlinghièri (sul quale v. il MARTINI, op. cit., pp. 523-20) capitanò la dimostrazione del PoUìmno finita con l'incendio della carrozza.