Rassegna storica del Risorgimento
ROMA ; CAPELLO LUIGI ; MUSEI
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1963
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Vita drirIstituto
H 12 maggio, con la collaborazione dell'Istituto d'Arte A. Venturi (Ù cui Presidente, avv. Orlandini, fu pure parte del nostro Consiglio direttivo) e con l'adesione del Cenacolo , ma sotto i chiari auspici del nostro Comitato, da cui veniva anche la prima idea della manifestazione, si tenne mia pubblica commemorazione di Francesco Manfredini (1819-63), modenese già di grandi meriti ed oro pienamente dimenticato: cospiratore, combattente, letterato, scrittore, educatore. Al discorso rievocativo da me pronunciato nell'Istituto d'Arte (dove il Manfredini fu insegnante di storia nei suoi ultimi anni), ebbi come uditori anche soci in gran numero, oltre che autorità varie, professori, studenti e cittadini.
A compimento d'un felice ripristino che fu iniziato l'anno scorso, sempre per nostra iniziativa, qucst'uuno il Comitato s'è fatto promotore del collocamento d'una bronzea targa esplicativa nel luogo dell'antica Cittadella ducale in cui furono giustiziati Menotti e Borelli. Alla vigilia dell'anniversario di quel supplizio fu inaugurata la suddetta targa con una semplice ma suggestiva cerimonia, a cui intervennero dirigenti e soci del nostro Comitato e rappresentanti del Comune di Modena, che aveva aderito prontamente all'iniziativa. Una folta rappresentanza delle alunne d'un Istituto superiore, alle quali particolarmente mi rivolsi illustrando il significato della riunione, portò nello storico recinto un suo gentile omaggio di fiori, accanto alle corone d'alloro del Comitato e del Municipio.
La ricorrenza del 26 maggio venne pure ricordata alla cittadinanza con un articolo, sottoscritto da me con firma e qualifica. In esso era, tra l'altro, riprodotta una lettera inedita, nella quale Polissena Menotti, rivolgendosi alla zia Virginia, si richiamava con parole dolorose e fiere al sacrificio paterno.
I rapporti del Comitato col Museo del Risorgimento, indicati dal nostro statuto e dal regolamento relativo, sono stati tenuti vivi, come accade da molti anni, grazie alle stesse mansioni di direttore (onorario e gratuito) che il sottoscritto svolge nel Museo ogni giorno. Sono quindi in grado d'informare che il Comune ha attuato recentemente vari miglioramenti, nell'attrezzatura e nei servizi di quei locali; notevole è stata sempre l'affluenza del pubblico, soprattutto di studenti in comitiva, ai quali s'è anche cercato di non far mancare le illustrazioni verbali desiderate.
Come ripresa autunnale della nostra attività, si terrà il giorno 19 settembre (ed è già in corso di spedizione l'avviso di convocazione ai soci) una adunanza di studio. Sono fissati due argomenti. La socia prof. Maria Sabatini presenterà e illustrerà un cospicuo gruppo di lettere inedite del mirandolese Francesco Montanari, indirizzate alla madre e allo zio prete, che vanno dal marzo del 1842 all'agosto del '59; poi il presidente, ricollegandosi alla recente assegnazione del premio Viareggio allo scrittore modenese Antonio Delfini, parlerà d'un altro Antonio Delfini, bisnonno dello scrittore, prigioniero in Venezia con gli altri rivoluzionari modenesi del '31 e quindi esule in Francia. Anche di lui sarà comunicato un documento personale e sconosciuto, relativo appunto alle suaccennate vicende.
Secondo la deliberazione presa dal Consiglio direttivo nella sua ultima seduta di quest'anno, sarà iniziata entro il 1963 una serie di Quaderni editi dal Comitato e tutti recanti qualche nuovo contributo alla storia, specialmente locale, del Risorgimento italiano. Il primo fascicolo conterrà essenzialmente il discorso xicostruttivo della vita e dei tempi di Francesco Manfredini, a cui ho accennato più addietro, ma con l'aggiunta di un ampio corredo di note storiche e bibliografiche e d'un'appendice di interessanti documenti. Per ora, pur trattandosi d'attività di quest'anno, non posso anticipare di più.
Con questo, il quadro della vita del nostro Comitato nel 1963 mi sembra finito. Se mài, resterebbe da dire qualcosa della partecipazione dei soci al prossimo congresso dell'Istituto.
Non ho mancato, com'era doveroso, di segnalare l'importante avvenimento in una circolare ai soci modenesi (13 maggio) e anche a viva voce quando se ne presentasse l'occasione, e mi risulta che parecchi hanno inviato la loro adesione, come l'inviai io stesso, a tempo debito. Spero che la partecipazione effettiva al grande convegno di Trento sia numerosa e fruttuosa; ma da parte mia purtroppo non è possibile, per le ricordate esigenze