Rassegna storica del Risorgimento

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anno <1964>   pagina <4>
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4 Cinquantanni
il Risorginento come una realtà tuttora viva e operante della storia d'Italia.1)
Non sono mancati errori, certo, né sviamenti, ma, ora che siamo, forse, più maturi d'esperienza e, in ogni caso, più pacati nel giudizio, non pos­siamo non sforzarci di riconoscere il fondamento di buona fede che era alla base dell'errore e dello sviamento. Beati coloro che non sbagliano mai!
Le intenzioni, in ogni caso, furono buone fin dal primo nascere della vecchia Società Nazionale e dal nostro apparire in pubblico: libero studio dei fatti storici, fedeltà alla grande tradizione del mito, ma insieme rispetto e fedeltà al culto del vero . *)
Per questo ogni volta che lo abbiamo potuto abbiamo accolto articoli di studiosi stranieri, e non soltanto in questi ultimi anni, anche se ora tale collaborazione sia divenuta più assidua, quasi sistematica. Convinti come siamo che gli storici d'altri paesi possono spesso aiutarci a meglio compren­dere la nostra storia, li abbiamo chiamati a dare il loro contributo illumi­nante. Quello che ha così bene intuito Georges Dethan è diventato nostra norma fondamentale: en s'internationalisant, l'étude du Risorgimento devait vaincre des prejugés tenaces, sortir de la legende et déborder le cadre italien . Con l'apporto della critica straniera si conseguiva il risul­tato positivo di renouveler la vieille historiographie en replacant la legende épique de l'unite italienne dans son conteste européen et mème mondisi .s)
Molti di quelli che, italiani e stranieri, ci hanno aiutati in questo sforzo di imprimere uno spirito nuovo alla antica storiografia risorgimentale, da Cesar Vidal all'indimenticabile Walter Maturi, da Henri Bédaxida a Georges Bourgin non sono più con noi. Ma il loro insegnamento non si è perduto, ma la loro volontà animatrice è sempre presente. riprendendo ora con rinnovata lena il cammino sentiamo di averli a fianco ideali com­pagni ed esortatori inesausti alla ricerca della verità.
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D **, Quarantanni, in Rassegna, a. XL (1953), p. 3; ved. anche A. M. Gnis AB­BOTTI, Lincoln, Melloni Mastini e C, ivi, a. XLI (1954) pp. 17-29.
2) ***, 9 novembre 1906, in Rassegna, a. XLIII (1956), p. 678.
3) G. DETHAN, Pour le cenUsnoire do Puniti italienne, in Revue d'hìstoiro diplomatique, a. LXII1 (1959), pp. 195.