Rassegna storica del Risorgimento
DEMOCRATICI REGNO DELLE DUE SICILIE 1830-1860; REGNO DELLE DUE
anno
<
1964
>
pagina
<
31
>
/ democratici e l'iniziativa meridionale 31
/ioni gramsciane di coloro ohe provengono dallo storicismo crociano di quanto non lo sia per i provenienti da matrice diversa: si vedano le vicende del groppo marxista che nel secondo dopoguerra gravitava intorno al Politecnico di Elio Vittorini e, di contro, il caso di intellettuali come Paolo Alatri e come Rosario Vulari, entrambi di derivazione storicistica nei quali l'accettazione della linea gramsciana appare pia spontanea, rispetto ad altri intellettuali di derivazione diversa, quali, per esempio, Ludovico Geymonat.
In realtà sin dal 1955 era in atto una larga discussione in seno alla storiografia marxista. Naturalmente non possiamo qui approfondire quest'argomento che necessita di una trattazione particolare. Ci limitiamo a ricordare due avvenimenti culturali di quegli anni. Innanzi tutto la discussione che ebbe luogo a sinistra , nell'autunno del 1955, sul significato e sul valore del X Congresso Internazionale di Scienze Storiche, ài Roma. Si trattò di un congresso non privo di lacune e di difetti, segnalati allora nelle riviste storiche italiane e straniere; ma fu un fatto di cultura che, avendo luogo nel periodo di assestamento mondiale seguito alla seconda guerra mondiale ed al conflitto coreano, contemporaneo alla fase di disgelo ideologico e culturale instauratosi in Unione Sovietica dopo la morte di Stalin, assunse un significato di gran lunga trascendente il reale valore scientifico di esso. D'altra parte il X Congresso ebbe anche Tina obiettiva apertura culturale, dovuta non tanto alla partecipazione degli storici sovietici e del blocco orientale (la quale dette, per altro, contributi scientifici relativi), quanto al fatto che una concezione della storia più spregiudicata e più concreta, meno ideologica e meno patriottica, in una parola più moderna, permeò tutte le tendenze convenute, dal gruppo de Les Annales, a quello fedele alla Kulturgeschichte, a quello degli storici marxisti.
Emerse, dunque, dai lavori del X Congresso, la tendenza al superamento della guerra fredda culturale e l'esigenza di un dialogo tra le diverse concezioni della storia e le diverse metodologie, della quale l'elezione di Federico Chabod a Presidente del Comitato Internazionale di Scienze Storiche e il contemporaneo ingresso in questo organo di monsignor Paschini, presidente del Comitato storico pontificio e della Pankratova, direttrice della rivista storica sovietica Voprosy Istorii, costituì una attestazione che andava al di là delle persone.
Tutto ciò venne accettato in misura maggiore o minore, dalla storiografia italiana di tendenza marxista che assunse un atteggiamento di adesione e di positiva valutazione nei confronti del X Congresso, sostanzialmente diverso da quello riservato e tendente a far parte a sé mantenuto sino a quel momento. E mentre Ernesto Ragionieri sul Contemporaneo, metteva l'accento sulla presenza marxista nel congresso e lo faceva in modo così marcato da trasformarla in preminenza , Delio Con ti inori (che pur non essendo marxista, in modo più deciso di altri storici italiani aveva tenuto conto della ideologia e della metodologia del materialismo storico), negava, in una lettera a Muscetta e Manacorda, questa presenza preminente ') e spezzava altresì una lancia contro il cristallizzarsi della discussione metodologica in correnti, oltre a muovere al
') V. ERNESTO RAGIONIERI, La disputa storica, ne // Contemporaneo, a. II, n. 38, 24 settembre 1955 e DELIO CANTTMOM, Epìloghi Congressuali in Società, a. XI, n. 5, ottobre 1955, ora in Studi di Storia, Torino, 1959, pp. 830 sgg.