Rassegna storica del Risorgimento

DEMOCRATICI REGNO DELLE DUE SICILIE 1830-1860; REGNO DELLE DUE
anno <1964>   pagina <38>
immagine non disponibile

38
S* Massimo Ganci
un termine montanelliano)., i grandi proprietari, quanti insomma volevano l'Au­striaco tu Italia e costituivano, come diceva il Pisacane, il partito della resi­stenza che cercava il compromesso con le vecchie forze della conservazione ed, infine, al Papato .1) Era ima critica ad ima metodologia politica da cui non poteva non derivare la conclusione, tratta da Pisacane, che l'Italia non ha altra speranza che nella rivoluzione sociale; conclusione che, una volta tratta dal fuoco dell'azione, non poteva non risalire a presupposti ideologici per cui, se la rivolu­zione italiana doveva venarsi di in accentuato colore sociale, se le sue parole d'or­dine dovevano ispirarsi al socialismo, era a Parigi, era alle idee delle scuole socia­liste francesi che bisognava rifarsi, assimilando le esperienze più avanzate .2'
In questo senso il primato rivoluzionario francese opposto polemica­mente al Mazzini, era inteso ( ) sostanzialmente come primato socialista. 3)
Alla sinistra del Mazzini che ... per non dare alimento alle paure borghesi ri­mandava ai tempi pacifici, all'indomani dell'insurrezione, lo studio di quelle riforme economiche e sociali che egli riteneva di facile realizzazione in Italia ,*) si poneva una embrionale democrazia socialista risorgimentale che cercava di superare le deficienze e le incertezze che avevano fino ad allora impedito al partito nazionale italiano di porsi decisamente e con prospettive di vittoria alla testa di una rivoluzione democratica .
Come si vede, il Della Peruta allargava l'indagine sul Risorgimento italiano e faceva delle correnti democratiche e del dialogare di queste con le più diffuse ed avanzate tendenze del pensiero ideologico e politico europeo, il fulcro di una più vera concezione europea del Risorgimento, come piattaforma aperta non solo alle soluzioni diplomatiche di vertice, ma anche allo scambio delle esperienze di base, lungo tutto l'arco che andava dal nazionalismo al socialismo. Ferrari, Pisacane, Montanelli, ecco le tre tappe del paleosocialismo italiano; il cardine del quale era il troppo infranciosato Ferrari ,5) quel Ferrari, la cui posizione era indebolita a causa del suo federalismo ,6) per usare le locu­zioni di Gramsci. Nella concezione del Ferrari, infatti, si ritrovano i punti chiave che permettono l'applicazione di una posizione rivoluzionaria di orientamento socialista, derivata soprattutto dagli scrittori socialisti francesi, alla situazione italiana, nel tentativo di creare una piattaforma per una alternativa di sinistra al mazzinianesinio .7) Tali punti chiave (a parte il federalismo che può essere oggetto di un'altra prospettiva di indagine, non meno interessante, ma comunque diversa) secondo il Della Peruta, erano la risoluta proclamazione della necessità di compiere ad un tempo le due rivoluzioni politica e sociale, la critica del " for­malismo e del mazzimanesimo fatta dal più elevato punto di vista della rivo­luzione sodale, l'appello alla costituzione di un partito sociale italiano, l'appli­cazione cioè alla situazione concreta dell'Italia delle esperienze ed idee rivolu­zionarie più avanzate .8)
l> Ivi, pp. 63-64.
**/ ip, 70.
S) Ìbidem.
hi, p. 73.
3)'(3ff. ANTONIO GRAMSCI, II Risorgimento, t., p. 82.
hi, p. 83.
7) FHANCO DELLA FERUTA, op, ett., p. 95.
) Ivi, p. 100.