Rassegna storica del Risorgimento
DEMOCRATICI REGNO DELLE DUE SICILIE 1830-1860; REGNO DELLE DUE
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1964
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I democratici e Viniziadva meridionale
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nava la funzione svolta da Proudhon in Francia a quella svolta dal Gioberti in Italia.J>
È stata rimproverata al Della Feruta la contraddittorietà del suo atteggiamento di amorevole comprensione verso i seguaci minori ed anche minimi di Proudhon e di critica demolitiva verso la dottrina proudhoniana drasticamente giudicata valida per l'arretrata cultura italiana ma non per la Francia, matura a ben altri maestri ; gli ai è obiettato che se Proudhon era un socialista buono per le zone arretrate di Europa, sempre buono a qualcosa era, e non doveva essere trattato come uno straccio . Da queste considerazioni si è concluso che il Della Feruta non è puro storico e nel campo rivoluzionario sono sempre vivi i contrasti tra i rivoluzionari statolatri e rivoluzionari libertari .2)
Ora, tralasciando se il Della Perula abbia diritto o no, ad essere compreso nella categoria, che a noi appare piuttosto astratta, del e puro storico e preso atto della constatazione relativa alla vitalità dei contrasti tra rivoluzionari statolatri e rivoluzionari libertari, non ci sembra che il giudizio conclusivo sopra riportato si possa attribuire al Della Peruta. Non vediamo, infatti, perchè lo avere ricostruito con amorevolezza il movimento prondhoniano in Italia, ed averlo positivamente valutato sul piano della lotta politica italiana del secondo Ottocento, implichi una analoga valutazione positiva del Proudhon sul piano della lotta politica francese della stessa epoca, cioè di una realtà allora completamente diversa. L'appunto da rivolgere al Della Peruta è di altra natura: di aver voluto, cioè, inserire nel suo volume diciotto pagine sul significato e sull'opera di Proudhon, che non sono strettamente necessarie all'economia generale del lavoro e di non avere, invece, approfondito, alla luce dei nuovi documenti da lui trovati sulla corrente proudhoniana in Italia, i legami politici e gli eventuali legami organizzativi tra la corrente mazziniana e il proudhonismo francese, che il Valla ni aveva acutamente prospettato sul piano ideologico.3) Non è da sottovalutare la considerazione che democratici come Rusconi, De Cristoforis, Maestri, guardando al Proudhon, si rivolgevano ad una personalità che tanta affinità mostrava con il Mazzini, nella cui orbita essi avevano sino a quel momento gravitato e le cui impostazioni politico-ideologiche volevano adesso radicalizzare, più che superare: vale la pena di sottolineare ohe anche Proudhon al pari di Mazzini, ripudiava l'arma dello sciopero e rilanciava il movimento corporativo.
Altre importanti linee di ricerca che si evincono dal volume del Della Peruta sono: 1) il chiarimento del significato dei grande dibattito tra Mazzini e
1) 'Seco il giudizio di Gramsci: Un fenomeno culturale paragonabile a quello dei neo-guelfi moderati, sebbene in una posizione storicopolitica più avanzata, è il sistema di ideologia del Proudhon in Francia. Sebbene l'affermazione possa apparire paradossale, mi pare si possa dire che il Proudhon è il Gioberti della situazione francese, perchè Proudhon ha verso fl movimento operaio francese la stessa posizione del Gioberti di fronte al movimento liberalenazionale italiano. Si ha nel Proudhon una stessa mutilazione dell'hegelismo e della dialettica che nei moderati italiani} e pertanto la critica a questa concezione politico-s toriograiìca e la stessa, sempre viva e attuale, contenuta nella Miseria della filosofia cfr. ANTONIO GRAMSCI, H materialismo storico e la filosofia di Benedetto Crocs, Torino, 1948, pp. 184-185.
3) Cfr. WALTEB MATUSI, Interpretazioni del Risorgimento, Torino, 1963, p 638.
?J V. LEO VAIJANI, Storia del movimento socialista. Gap. IV, Proudhon, Lassane, Mazzini , Firenze, 1951, pp. 71-116.