Rassegna storica del Risorgimento

DEMOCRATICI REGNO DELLE DUE SICILIE 1830-1860; REGNO DELLE DUE
anno <1964>   pagina <49>
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X democratici e l'iniziativa meridionale
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centro di unità e di coesione della democrazia nostra [] sonza di lui la di­sgregazione sarebbe stata molecolare e completa. *) La figura del Mazzini va, infatti, considerata sotto il profilo organico: non ci ai può fermare all'azione mazziniana e svalutare, sulla scia del Croce* il pensiero mazziniano; per quanto nebuloso esso sia stato ... fu alla base di un partito ed ebbe non pochi se­guaci ;a) motivo per cui il Mazzini può considerarsi ben a ragione il leader più. saliente di quel romanticismo sociale ottocentesco ebe il sansimonismo si era allevato in seno;s) e) l'azione di Mazzini incise nell'opposizione sociale oltre che su quella <c politica : mirò, infatti, ad una trasformazione reale dei rapporti economicosociali, da realizzare attraverso i metodi di lotta che il Mazzini considerava più validi, facenti perno sull'educazione popolare con l'esclusione della lotta di classe. Ragion per cui, se non regge l'ipotesi di un Mazzini socialista, non regge neppure l'interpretazione rosselliana di un Mazzini riformista temperato ; il Mazzini, in realtà, andava ben oltre, sino a respingere la legittimità dell'accumulazione capitalistica e ad accettare solo quella proprietà che porta il segno visibile della trasformazione operata dal lavoro. *) Il Mazzini non merita, di conseguenza, la sufficienza di Gramsci e il disprezzo di Marx e di Engels,5) anche se compì l'errore di subordinarsi
1) V. GIUSEPPE BERTI, I democratici e l'iniziativa meridionale, Milano, 1962, p. 770.
2) Im p. 32.
3) Im p. 33.
*) Ivi, pp. 49-50.
) Il Berti attenua gli attacchi violenti di Marx e di Engels contro Mazzini e mette in evidenza le poche valutazioni positive che i primi dettero di questo (v. GIUSEPPE BERTI, op. cìt., p. 110), specie ì due articoli di Marx: L'indirizzo di Mazzini e Mazzini e Na­poleone , entrambi apparsi nel New York Daily Tribune, rispettivamente del 12 dicem­bre 1853 e dell'11 maggio 1858; nel primo di essi Marx giustificava l'invito di Mozzini alla sorpresa rivoluzionaria, diramato agli insorti della Luuigiana e, nel secondo, consi­derava valido il giudizio negativo di Mazzini su Napoleone HI (v. entrambi gli articoli in traduzione italiana in KARL MARXFRIEDRICH ENGELS, Sul Risorgimento italiano, a cura di ERNESTO RAGIONIERI, Roma, 1959). Il Berti accetta la tesi del Ragionieri, secondo fl quale, il dissidio tra i fondatori del materialismo storico e Mazzini, sviluppatosi tra il 1850 e il 1860, è da considerare dal punto di vista politico, piuttosto che da quello ideolo­gico. Marx ed Engels, cioè, attaccavano Mazzini soprattutto per la sua concreta azione politica, da entrambi considerata errata. A nostro avviso, però, il fondo del dissidio tra MarxEngels e Mazzini rimane in prevalenza ideologico: le manchevolezze politiche mazziniane erano, infatti, conseguenza, agli occhi di questi suoi critici della astratta e nebulosa impostazione da lui data alla azione rivoluzionaria, la quale, priva del mordente classista, risultava fiacca e velleitaria. Le accuse di misticismo e di ampollosità retorica, ricorrono in tutti gli scritti di Marx e di Engels dedicati al Mazzini, dalla stragrande mag­gioranza dei quali, del periodo anteriore o di quello posteriore all'unità italiana, traspare la convinzione che, in ogni caso, la prassi mazziniana, non sostenuta da una teoria rivolu­zionaria adeguata, avrebbe fatto fallimento. Da questa impostazione ideologica delle divergenze tra Marx e Mazzini è condotto il lavoro di RODOLFO MONDOLFO (Sulle orme di Marx, HI ed., Bologna, 1923) che, assieme a quello di Salvemini, e l'unico lavoro che dia una ricostruzione organica della filosofia politica mazziniana. A nostro avviso biso­gnerebbe continuare sulla strada del Mondolfo e del Salvemini, ammodernandone i lavori: una più approfondita conoscenza della filosofia del Mazzini (siamo in questo d'accordo col Berti) e l'angolo visuale più adatto a comprenderne la linea politica e più idoneo, altresì, a volatore l'esattezza delle critiche di Marx e di Engels al movimento democra­tico italiano.
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