Rassegna storica del Risorgimento
DEMOCRATICI REGNO DELLE DUE SICILIE 1830-1860; REGNO DELLE DUE
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1964
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S. Massimo Ganci
della situazione polìtica intorno ai quali si muovevano i gruppi più forti e più numerosi).1) Dal mazzinianesimo puro la Morelli distinse l'azione del Fabrizi della quale precisò la differenza rispetto a quella mazziniana, la tendenza alla iniziativa meridionale, e il conseguente atteggiamento tollerante, se non proprio comprensivo, nei confronti della tradizione autonomistica. U Berti accetta la topografia del mazzinianesimo siciliano fatta dalla Morelli, e ne condivide la conclusione: il mazzinianesimo in Sicilia, sino al 1848, fu cosa modesta.
Ciò significa, però, che non esistesse il movimento democratico in questa fase della storia siciliana? La risposta a questo interrogativo costituisce un altro dei temi di studio posti dal Berti nel suo volume. E anche in questo caso l'autore risale alle origini, prendendo le mosse dall'indagine compiuta dallo storico inglese John Rosselli sulla occupazione inglese dell'Isola nel 1811-1814,a) allorquando nella disputa tra cronici e anticronici si profilò anche ce l'urto di forze politicosociali, già ben delineate, già coscienti dei propri scopi; il Berti lamenta che non sia stata fatta ancora un'ampia indagine sul movimento democratico siciliano in quel triennio, che è conosciuto solo attraverso le pagine di antidemocratici, come Balsamo, Palmeri e il primo Aceto.8) Da tale scarsa informazione delle origini democratiche, secondo il Berti, sono derivate tutte le inesatte valutazioni della rivoluzione siciliana del '20 la quale non fu un puro e semplice moto reazionario, ma un fenomeno più ampio, politicamente e socialmente la cui complessa articolazione è stata messa a punto da Nino Cortese, alle conclusioni del quale il Berti è notevolmente vicino. Ed alla rivolta del '20 segue un lungo perìodo di incubazione rivoluzionaria , di cui è testimonianza il succedersi di eventi e conati rivoluzionari cronologicamente progressivi come la congiura di Salvatore Moccio (1822), f Unione italica dei fratelli Barabisti (1828), la congiura della setta Nuova Riforma di Vincenzo Errante (1825); la setta Repubblicana del Grimi, la congiura di Domenico Di Marco (1831). Non vi è dunque una soluzione di continuità nel movimento democratico siciliano, tra il 1812-1820 e il 1848, come appare dal volume di Romeo, ma uno svolgimento ideologicamente e strutturalmente organico, anche se caratterizzato da isole progressive, come Castelvetrano, Fartanna ed Alcamo (in provincia di Trapani), Partinico e Corleone (in provincia di Palermo), oltre, naturalmente, i centri maggiori come Palermo, Catania, Messina, Agrigento e Siracusa; alla stessa stregua delle isole internazionalistiche nei primi anni dell'unità.
Una di queste isole studiata con particolare attenzione, con amore direi quasi, è Sciacca (in provincia di Agrigento), centro di pescatori dell'estremo sud
*) Ivi, pp. 58-59.
2) V. JOHN ROSSELLI, Lord William Bentick and the British occupation of SicUy (1811-14), Cambridge, 1956.
s) La lacuna lamentata dal Berti è stata oggi in parte colmata dallo studio di FRANCESCO RENDA, La Sicilia nel 1812, Caltanissctta, 1963, le cui conclusioni erano state anticipate in parte dall'autore, in una comunicazione al Congresso di Studi Storici sul Hi Borgimcnto italiano (Palermo, 1520 aprile 1961), v. FRANCESCO RENDA, La rivoluzione del 1812 e l'autonomia siciliana, in La Sicilia e l'unità d'Italia, Milano, 1962, voi. II, pp. 523-532.