Rassegna storica del Risorgimento

DEMOCRATICI REGNO DELLE DUE SICILIE 1830-1860; REGNO DELLE DUE
anno <1964>   pagina <60>
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5. Massimo Ganci
gono, talvolta in strana simbiosi, idee del socialismo utopistico fourieriata e sansimoniano e poi, da quello stosso socialismo utopistico ci si convinco ebe è possibile traine fuori soltanto alcuni materiali che servano alla costruzione di un nuovo programma sociale... dando base ad un nuovo partilo sociale democratico moderno, che alcuni concepiscane come una sinistra mazziniana, non formalista ma veramente socialista, altri come una sinistra democratica-sociale unitaria e antimazziniana, altri come un partito repubblicano-sociale di tipo fe­deralista'.1) Forse la parola partito e sproporzionata, ma notevoli fermen­tazioni sociali c'erano indubbiamente in tutto il Mezzogiorno: è questa la conclu­sione che si trae dalle pagine del Berti. Palle anali apprendiamo come, intorno al 1840, vi fosse in Sicilia mia notevole diffusione del socialismo utopistico della anale, sino ad oggi, si avevano solo scarse e contraddittorie notizie. *) A Palermo* per esempio, vi era un gruppo fourierieta organizzato probabilmente da J. B. Mure che, recatosi in questa città per ragioni di salute, vi si fermò divenendo fautore della medicina omeopatica di Hahnemann. Questa scienza ebbe notevole fortuna in questa città che, nel 1837, divenne sede della rivista Annali di Medi­cina omeopatica, diretta da Antonino Di Blasi. Non si trattava di un semplice periodico a carattere medico: gli Annali, infatti, si proponevano un fine speci­ficamente politico, di preparare, cioè, il terreno al fourierismo (come è noto, il Fourier trasferiva il principio similia similibus dalla medicina ai rapporti sociali) divenendo il punto di riferimento di quanti questa dottrina accettavano e profes­savano. Sembra certo, anzi, che nel 1839, usci a Palermo almeno un numero del giornale falansterico L'Attrazione. Da una lettera del Mure al Cousiderant, ritrovata a Parigi, il Berti è riuscito a ricavare i nomi degli appartenenti al gruppo fourierista di Palermo: tra questi ritroviamo Ferdinando Malvica, l'astro­nomo Cacciatore, Francesco Aceto, il Maglienti, il Calandra, il Barone Salina, il dott. Paolo Morello. Ma la prova più chiara della diffusione delle idee del fou­rierismo in Sicilia è data dal volume del medico agrigentino Michele Fodera, pubblicato nel 1846 con il titolo, Le abitudini dichiarale secondo la teoria degli atomi, che secondo il Berti, è Punico sistema fourieristico esistente in Italia con tracce di influssi hegeliani e roussoiani.3) Il Fodera doveva esaere al centro di una attività cospirativa della quale, però, il Berti non e riuscito a localizzare le strutture e gli aderenti, pur sentendo l'esigenza di ragguagli maggiori di essa di quelli rilevati dai pochi documenti di polizia che nell'Archivio di Stato di Palermo siamo riusciti a rintracciare . *1 Ricollegandosi agli studi di Canti-mori5) e sulla base di ricerche originali da lui compiute specie tra le carte Crispi, il Berti ritiene che larga parte dell'intellettualità siciliana gravitasse intorno al fourierismo; la qua! cosa ai deduce dal fiorire a Palermo, intorno al 183940 ed oltre, di tutta una pubblicistica più o meno larvamcnte vicina alle tendenze utopistiche (Scienze fisiche e morati, Lettere ed Arti, L'Universale, la Galleria
*) V. GIUSEPPE BEOTI, op. di., pp. 328-29. Il corsivo è nostro.
*> Per la parte relativa alla diffusione del sonnlisnio utopistico io Sicilia, v. da p. 258 sgg.
*) Ivi, p. 273.
*) Ivi, j>. 292.
5) V, il saggio sol barone Giuseppe Corvoj, in Appendice a DEMO CANTIMOUI. Utopisti e riformatori italiani, Firenze, 1942.