Rassegna storica del Risorgimento
DEMOCRATICI REGNO DELLE DUE SICILIE 1830-1860; REGNO DELLE DUE
anno
<
1964
>
pagina
<
61
>
I democratici e Viniziativa meridionale 61
del Bon ton poi Gallerìa istruttiva, la Falce, ecc.), i cui redattori sono i Mortili aro, i D'Ondcs Reggio, i Ferrara, gli Emetico e Michele Amari, allora sugli anni trenta, e i giovanissimi Giacinto Carini, Isidoro La Lumia, Gaetano Di Pasquale e Antonio Onofrio.l) Altra figura di rilievo era, in questo periodo, Francesco Milo Guggino, fautore di posizioni democratiche socialiste, ma non comunitarie come il Fodera, e autore, nel 1834-44, di un romanzo criptopolitico / Luna e i Peralta ove, con la descrizione della miserie dei contadini siciliani del XVI secolo, si fa allusione alle sperequazioni della società contemporanea in modo tanto scoperto che il Berti si meraviglia come il libro possa essere stato autorizzato dalla censura borbonica. E accanto al MiloGuggino, il messinese Tommaso Laudi e Pasquale Calvi, il primo democratico siciliano che risente in maniera chiara dell'influenza proudhoniana , oltre, come tutti i radicali italiani, di quella romagnosiana.
Da questo mosaico accuratamente ricostruito, tessera per tessera, il Berti deduce l'esistenza di una preparazione organizzativa, lontana nel tempo, della rivoluzione del '48; ragione per cui non merita fede ciò che scrive La Farina, la cui opinione è condivisa dal Musolino, circa l'improntitudine che avrebbe caratterizzato il moto del 12 gennaio. Nel quarantotto siciliano il Berti ed è qui l'epicentro della sua polemica con Romeo individua una forte componente socialista, nell'ambito della corrente democratica, in chiara connessione con le fermentazioni egualitarie del decennio precedente. Egli rilancia i democratici, facendo perno sull'attività di La Masa e di Calvi e sull'aspra lotta, senza esclusione di colpi, condotta contro di essa dai moderati (alcuni esponenti democratici furono assassinati nel corso della rivoluzione, come il Fodera e padre Lo Cicero), che, guidati, da Stabile e da Riso, istaurarono una vera e propria atmosfera di terrore antidemocratico e antirepubblicano. Di conseguenza ... la rivoluzione siciliana del 1848 non fu soltanto la prima delle rivoluzioni del '48, ma rivelò anche un primo tentativo di riconsiderazione politica di quegli avvenimenti in senso democratico sociale. Si dirà che quei tentativi sociali siciliani hanno uno strano sapore provinciale e utopistico. Cosi è; ma quelle idee intanto fermentavano li largamente e diedero luogo anche ad una certa quale organizzazione della sinistra del partito democratico e certi determinati rapporti con. i ceti popolari .2)
Qual'è allora il motivo del fallimento democratico? U Berti avanza l'idea che la causa vada ricercata nella mancanza di realismo dei democratici siciliani, nessuno dei quali riuscì ad essere concretamente socialista. Si veda il caso del dissenso Calvi-La Farina sul problema agrario. Il secondo era fautore della confisca dei beni ecclesiastici e della divisione di essi in grosse quote di sette ettari che sarebbero finiti in mano ai borghesi. Il Calvi, cioè il più avanzato in senso democratico, si opponeva e denunciava il proposito lafariniano di favorire i capitalisti, ma faceva l'errore di respingere in blocco la legge proposta, invece di accertarla chiedendo la diminuzione delle quote. Egli, afferma Berti, invece di patrocinare la divisione della terra in piccoli lotti a ohi la lavora, sosteneva una vaga ed utopistica socializzazione della terra che, secondo il Calvi, la scuola socialista contrapponeva alle teorie del frazionamento
1) V' GIUSEPPE HKIITI, op. cii pp, 294 sgg.
2) Ivi, p. SIS.