Rassegna storica del Risorgimento

DEMOCRATICI REGNO DELLE DUE SICILIE 1830-1860; REGNO DELLE DUE
anno <1964>   pagina <62>
immagine non disponibile

62
S. Massimo Ganci
agrìcolo . ' ' Censi derazioui queste ultime che ci appaiono condizionate da una particolare concezione del problema della riforma agraria, imperniata sulla lottizzazione della terra, sostenuta dai partiti marxisti nel secondo dopoguerra, che non sappiamo sino a che punto possano essere valide in rapporto alla lealtà economica siciliana di cento anni fa.
Tornando alla corrente socialista in seno alla democrazia siciliana quarantot­tesca, il Berta ne sostiene resistenza con una dimostrazione a posteriori. Secondo il Romeo il socialismo non ebbe alcun peso nell'emigrazione siciliana. Il Berti contesta questa affermazione rifacendo lo studio dell'attività del Comitato Se­greto siciliano sulle fonti dirette, prescindendo dallo studio del Casanova,2) incompleto e tendenzioso sul quale si sono basati tutti gli studiosi. Risultano cosi tre fasi distinte nella politica del Comitato segreto: quella successiva alla caduta del governo rivoluzionario caratterizzata dal prevalere di un indirizzo democratico e socialista; quella in cui si sostiene l'unità democratica e il rin­vio della discussione sul futuro assetto sociale; quella, che coincide con la direzione del duca di Vergara-Craco, in cui prevale l'accettazione della pole­mica mazziniana del 185152 contro la scuola socialista. Si ha, dunque, un progressivo allontanarsi da una iniziale caratterizzazione socialista dell'orga­nizzazione segreta, non una assenza permanente di posizione socialista. U ohe è ben diverso. *)
E ancora un'altra prova è data dal Programma Rivoluzionario del Popolo di Sicilia., scritto da Francesco Milo-Guggino nel 1850. Il Berti ha riesumato la copia di esso, fino ad oggi non conosciuta, tra i libri Amari della Società di Storia Patria di Palermo (probabilmente una delle poche copie esistenti di essa se non l'unica copia: dalle carte Pilo il Berti ha, infatti, tratto la notizia che le 960 copie inviate dal MiloGuggino a Rosolino Pilo a Genova andarono perdute, forse per un naufragio; l'intera edizione si ridusse, quindi a 40 copie). Dall'opera di MiloGuggino traspare un superamento federalistico e socialistico delle posizioni mazziniane, oltre ad una ferma presa di posizione contro la linea politica adottata dal Mazzini. Da questo punto di vista, il Programma rivoluzionario del Popolo di Siccità, oltre ad essere una ulteriore conferma dell'esistenza della corrente socialista siciliana, appare il preludio delle posizioni post-quarantottesche del Ferrari e del Pisacane.
A Carlo Pisacane ed è questo il contributo più originale del Berti sono dedicati due lunghissimi capitoli. Si è detto, probabilmente non a torto, che il Berti ha inserito un saggio intero nel suo volume. La figura di Carlo Pisacane è stata al centro dell'interesse della storiografìa democratica italiana del Nove­cento: basterà ricordare per tutti lo studio di Nello Rosselli, ohe di Carlo Pisa-cane resta ancora oggi lo storico più completo.4) Nel secondo dopoguerra questo interesse è stato ereditato dalla storiografia marxista che ha approfondito le ricerche su questo complesso, ed, a volte, enigmatico personaggio del nostro
fri, p. 341.
a) EUCENIO CASANOVA, // Comitato Centrale Siciliano di Palermo (1849-52), in Rassegna storica del Risorgimento, a. XILI, 1926, p. 891.
') Sulla emigrazione siciliana, v. GIUSEPPE BERTI, op. ctt., pp. 608 sgg.
*) V. NELLO ROSSELLI, Carlo Pisacane nel Risorgimento italiano. Bocca, Torino, 1932, ristampato Lcrici, Milano, 1958, con Introduzione di Walter Maturi.