Rassegna storica del Risorgimento
DEMOCRATICI REGNO DELLE DUE SICILIE 1830-1860; REGNO DELLE DUE
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1964
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I democratici e riniziativa meridionale
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tezza scrupolosa, segue ogni fase* senza trascurare alcun particolare, anche minimo. La conclusione di questa disamina è che Pisacane si collega ai grandi riformatori del '700 e agli ideali ed agli uomini del 1820-21. Negli scritti del Pisa-cane anteriori al '47, non c'è niente che sia stupefacentemente moderno , ma solo un'illuministica esigenza di ritorno alla natura che avrebbe dato luogo ad un rivolgimento, limitato peraltro al Regno delle Due Sicilie. Solo dopo il 1848 il rivolgimento sociale si amplierà verso un orizzonte nazionale. Fonti settecentesche, dunque, tra le quali emergono il Saggio storico sulla rivoluzione napoletana di Vincenzo Cuoco e i Saggi politici di Mario Pagano, oltre alla Scienza della legislazione di Gaetano Filangcri. È possibile tracciare, quindi, un denominatore naturali stico-egualitario comune agli egualitari del '700, a Babeuf, a Buonarroti, all'ala sinistra della Carboneria, a Blanqui, a Pisacane. La persistenza dell'utopismo settecentesco è cercata e trovata dal Berti, nella Guerra combattuta in Italia, e nel IH Saggio; traspare, poi, chiara dai Principi del nuovo patto sociale che il Falco ha recentemente ritrovato e pubblicato. L'epicentro della concezione postquarantottesca pisacaniana risiede, infatti, nel Patto Sociale le cui caratte-teristiche sono pia giusnaturalistiche che contrattualistiche , e che è intima espressione del Genio legislatore nel quale il Berti ravvisa gli estremi di un autobiografismo pisaniano, nel quale sono presenti, per quello che riguarda il problema agrario (rifiuto del partage giacobino e accoglimento della gestione collettivistica della terra) anche elementi populistici che si vanno progressivamente allargando. Nei Saggi, è operante, infatti, il concetto russo di naradnost (nazionalepopolare), cioè la teoria della coincidenza della rivoluzione nazionale con quella popolare-socialc.
La diretta esperienza del Berti della storia russa gli permette di approfondire questi aspetti populistici della dottrina del Pisacane, nella identificazione dei quali egli tiene presenti i risultati del Venturi. Egli postula, quindi, una spontanea (ovviamente non v'è rapporto diretto) fermentazione di tipo populistico nella realtà contadina meridionale che trova diretta espressione in Pisacane. Da qui i punti di contatto Pisacane-Herzen localizzati nell'analogo giudizio della borghesia russa in Herzen e di quella italiana in Pisacane (entrambi pensavano che fosse un vantaggio per la rivoluzione che la borghesia nei due paesi non avesse avuto sviluppo moderno ; entrambi erano convinti che si potesse saltare nei rispettivi paesi, la fase capitalistica); nell'analoga concezione del Comune come cellula base della società socialista; nel fatto che entrambi attaccano Prondhon e ne considerano in chiave negativa il sistema creditizio-bancario; nel fatto che entrambi accettavano lo Stato come un fatto amministrativo necessario e rompevano, quindi, con le posizioni anarchiche. Lungo quest'arco di ricerca (utopismo settecentesco fermentazioni di tipo populistico influsso di Herzen) va distinta la figura di Pisacane da quella di Mazzini; e il punto di rottura è proprio nella coincidenza della rivoluziono nazionalepopolare con quella sociale che spiega altresì il rapporto socialismonazionalismo nell'ideologia e e nell'azione pisacaniana.
Poco produttiva ai rivela, invece, una ricerca di influssi proudho-niani (che c'erano, ma estrinseci e limitati all'economia) o cattaneani (che
rnon oberano affatto; e per quanto diguarda il federalismo, il Pisacane lo fu solo nel 51-52 ma passò successivamente alla dottrina della rivoluzione nazionale-popola re); mentre è accettabile una relativa presenza di Blanqui.
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