Rassegna storica del Risorgimento

AZEGLIO TAPPARELLI D' (FAMIGLIA); BIBLIOTECA CIVICA DI SAVIGLIA
anno <1964>   pagina <97>
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LIBRI E PERIODICI
VICTOR SANZ, La Il istoria y el Futuro; Montcvidco, Univcrsidad de la Rcpublica, Facultad de Humanidades y Ciencias, 1962, in 8, pp. 292. 5, p.
Il livello degli stadi sulla storia e sulla storiografia nel Sud America ci è testimoniato da molte pubblicazioni che dimostrano come il meglio della produzione europea e nord­americana sia stato colà assimilato,1) sulla base di una diffusa tradizione sociologica, e come la filosofia della storia vi sia stata soppiantata da un'aggiornata scienza della storia , la cui conoscenza può riuscire di qualche utilità in Italia a quanti furono indotti a parlarne con disprezzo o con sufficienza dal neoidealismo.
Se un senso d'insoddisfazione rimane dopo la lettura della tesi del Sanz esso nasce, se mai, dall'avere egli affrontato il problema dei rapporti storia-futuro in modo alquanto tradizionale, sebbene informato. Infatti, dopo avere passato in rassegna coloro che da Ibn Kbaldùn o da Tucidide, a Pascal, a Vico, a Comtc, al Buckle, al Lamprccht, al Breisig, a E. Meyer, a Spengler, a Toynbee cercarono nella storia la chiave della previ­sione del futuro, e dopo avere mostrato affinità e differenze tra la storiografia e le scienze naturali, gliene sfugge la identità nel processo della conoscenza, e pare non avvertire che le scienze naturali e le altre scienze, come la storiografia, consistono unicamente di espe­rienze compiute su un materiale che ci si presenta come passato 2' cioè storia, oltre che come natura od oggetto, ed esso è, in ogni caso, l'origine dei messaggi che giungono, attra­verso i Bensì, al nostro intelletto. La loro interpretazione od organizzazione avviene, e an­che questo sfugge al Sanz, in base all'affermazione di affinità, all'attribuzione di predi9 cari generalizzazioni: il giudizio è per noi tanto più vero s quanto più la correlazione in esso stabilita tra soggetto e predicato risponde all'esperienza passata e futura; ma anche quella futura, o da esperire, interviene soltanto quando realizzata, cioè quando anch'essa è esperita. Per giungere a tali conclusioni il Sanz avrebbe dovuto approfondire certi problemi della logica contemporanea, che appaiono estranei alla sua ricerca.
La quale, nei limiti sociologicometodologici tradizionali, è assai meritoria perchè evidenzia gli elementi comuni all'esperienza storica e alla previsione (esiste una predi­zione del passato, o, come preferiamo chiamarla, una postvisione analoga alla previ­sione rivolta al futuro), e la necessità di distinguere i fenomeni storici generali, analoghi a quelli studiati nella mac-rofisica, dai fenomeni molto delimitati analoghi a quelli studiati nella microfisica. Non rimprovereremo al Sanz di attenersi al Collingwvood e a quanti altri vedono nella natura, a differenza che nella storia umana, un repertorio immutabile di tipi fissi (sarebbe forse facile capovolgere l'affermazione riflettendo all'immensa varietà della natura, della quale l'umanità è soltanto una parte) sicché il Sanz afferma che c'è nella causalidad bistórica una incertidumbre que no se encuentra en las ciencias nata-rales. Giova meditare sulla crescente diffusione utile scienze del metodo statistico, pro-
') Cfr., p. es., JORGE Luis CASSAIO, A. J. PEREZ AMUCHÀSTEGUI, Del Epos a la notoria àentfftca. Una vision de la Historiografla a travès del mètodo, Buenos Aires, Editoria! Nova, 1961; e, nella stessa Biblioteca historica diretta da Luis Aznar, CARLOS M. RASIA, Teoria de la hi storia. Introdución a los estudios historicos.
In Argentina, più che in Uruguay, italiani, da IT. G. Mondolfo a R. Treves, reca­rono contributi diretti della nostra cultura.
2) Cfr. il mio articolo Storia dell'uomo e storia detta natura, in Cultura e scuola, 1963, n. 7.
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