Rassegna storica del Risorgimento
AZEGLIO TAPPARELLI D' (FAMIGLIA); BIBLIOTECA CIVICA DI SAVIGLIA
anno
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1964
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pagina
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99
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Libri e periodici
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primeros o el compliniiento de Ins segundae, no tioncn probabilidad algana, de incidir deciaivamentc sobre ci proccso histórico. Tampoco pucdcn bacerlo los llarnamicntos hc-chos a la buona voluntad y scntùnientos humamtarioH de los privilegiados, de los cuaies, ai olgunos puedcu sex sensiblcs a elio, en general sólo podràu sentir movido sa animo para ceder en su situación de privilegio, ante el miedo a la acción des espcrada y violenta de los explotados o frentc a la perspcctiva de una ventaia immediata. La scarsezza della mano d'opera la rivalità tra proprietari agricoli e industriali, il progresso tecnologico condurranno in futuro, come già in passato, all'emancipazione attraverso la riduzione delle ore di lavoro e altri miglioramenti ai lavoratori, la socializzazione della proprietà, il riparto della produzione secondo la capacità e la necessità e così via.
Su questa nostra rivista sarebbe forse il caso di applicare alcune considerazioni teoriche accennate, agli specifici problemi storici e politici dell'emancipazione nazionale in un momento storico caratterizzato, nei paesi afro-asiatici, dal raggiungimento della indipendenza nei confronti delle potenze coloniali, assai più. brutali ma in un diverso contesto di civiltà delle potenze contro le quali nel sec XIX l'Italia realizzò la conquista dello Stato nazionale unitario e parlamentare. LUIGI BULFEBETTI
Lo studio dell'antichità classica nell'Ottocento, a cura di P. TREVES (La letteratura italiana -Storia e testi, 72); Milano-Napoli, Ricciardi, 1962, in 8, pag. XLVI-1293. L. 7.500.
Questa molto accurata ed efficace antologia, compilata da Fiero Treves, nella sempre impeccabile veste editoriale di Ricciardi, rappresenta, per molti aspetti, la documentazione delle tesi enunciate dallo stesso Treves in un suo precedente lavoro (Videa di Roma e la cultura italiana del secolo XIX, Milano-Napoli, 1962), sul quale abbiamo avuto già occasione di intrattenerci in questa stessa .Rassegna (1963, II, pp. 294, ss.). Ci sia pertanto consentito rinviare, per una complessiva valutazione dell'opera del Treves, a quanto abbiamo detto nella nostra precedente recensione. In questa sede, vorremmo soltanto sottolineare particolarmente taluni aspetti di questo nuovo libro anche in relazione all'accoglienza ad esso riservata da altri, e più autorevoli, recensori.
I due libri del Treves hanno avuto, al loro apparire, il merito incontestabile di riproporre all'attenzione degli studiosi il problema del travaglio della cultura italiana negli anni critici della formazione, dell'affermazione e consolidazione del nuovo Stato unitario; insomma, vogliono costituire, a nostro avviso, un ripensamento, pur sotto il profilo della storia della filologia classica, del problema della formazione della coscienza nazionale italiana. Questo merito ci sembra confermato dal davvero lusinghiero bilancio di recensioni e di interventi suscitati dai due libri del Treves, lusinghiero sia per il numero che per la qualità degli interventi prò e contro le tesi dell'Autore.
La silloge del Treves, per riassumere e ricordare brevemente la sua impostazione, à opportunamente divisa in cinque parti. La primo, dedicata al periodo rivoluzionario e napoleonico, comprende, tra l'altro, gli scritti di E. Q. Visconti, di V. Barzoni, di V. Monti e di G. Micali (di cui vorremmo ricordare l'efficacissima descrizione della caduta di Vcio), tutti scrittori per cui l'idea di Roma e dell'antico venne ad assumere valore attuale di scelta e di impegno politico. La seconda, con scritti di A. Mai, di P. Giordani, di G. Leopardi e di S. Betti, e comprendente il periodo della Restaurazione, vista dal Treves, almeno per quanto riguarda l'Italia, non come fenomeno di cultura, ma cóme un mero fatto politico-diplomatico (p. XXIII), fa da preludio e si identifica, in un certo senso, con il neoguelfifuno. A quest'ultimo movimento il Treves ha dedicato le pagine centrali della sua antologia. Il Manzoni, G, (àipponi,E. Hindi, A. Yannucci, S. Cent fanti, infatti, sono riconosciuti come i portavoce maggiormente responsabili di un fenomeno spirituale, il neoguelfismo, che, e se sul piano Ideologico-politico è dagli storici identificato col cattolicesimo liberale, sul piano culturale riesce, invece, e perciò appunto, assai di più: l'unico tentativo sistematico di elaborazione d'una educazione nazionale italiana, d'una sintesi