Rassegna storica del Risorgimento
SANTAROSA, SANTORRE DE ROSSI DI
anno
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1919
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pagina
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178
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178
À. Colombo
Confessioni e ricordi, diarii e zibaldoni, epistolario e carteggio ci forniscono ad esuberanza in proposito elementi storici e biografici pregevolissimi. Questi documenti ci consentono di internarci nei più reconditi meandri della sua anima e di farci quindi rivivere tutto il suo mondo interiore, cosichè sin dai primi anni della sua giovinezza noi travediamo già in lui una singoiar tempra di un ingegno precoce, vivacissimo, avido di coltura, fremente di entusiasmo per i grandi scrittori ; un caratteristico tipo di romantico, solitario, quasi selvatico di temperamento melanconico per naturai istinto, inquieto, mistico fino all'esaltazione, un"' anima sensibilissima, sempre in lotta con sé stessa, tormentata talvolta dai tarli del dubbio e dell' indolenza ma subito ravvivata da impeti vigorosi di fede e di volontà ; un cuore tenero, largo, àffettuosissimo, capace dei più nobili impulsi ; una mente di idealista impenitente, librantesi sopra le piccole cose della vita reale, nutrita sempre di sogni, di speranze, di illusioni.
Ecco difatti davanti a noi il primo zibaldone letterario di San-torre quindicenne appena: sulla copertina stanno scritte a caratteri cubitali le frasi : Viva il Tasso - 21 agosto 1798 e Viva Tito Livio - 6 settembre 1798 , a significare il suo fervido consenso spirituale col poeta celebratore della fede cristiana e con quello che il Botta definiva il principe degli storici patrioti.
Apriamo e figgiamo avido e curioso lo sguardo: vi leggiamo estratti dal Racine, da Omero, da Tito Livio; poi troviamo composti dal giovinetto Santone un ottimo parallelo di Omero con Virgilio, un caldo elogio del Metastasio, parole entusiastiche per Cicerone e pel Cesarotti e lodi calde per l'Alfieri tragico. Da queste ultime spigoliamo un picciol saggio:
0 Piemonte fortunato, poiché l'immortai Alfieri è nato sul tuo grembo felice, città che desti nascita a quel grand'nomo, perchè non fra giulivi applausi raccogliesti? quando nacque, la Melpomene Italica risorse subitamente gridando: ecco alfine il mio trionfo: ec- comi alfine non più vile e negletta al disotto della Francese, della Greca, dell' Inglese, ma adesso con la cervice alta e superba, ec-M conii vittoriosa : le Muse al nascer suo nel loro lieto Parnaso die * devo alti segni di gioia, e voi Astigiani, cui dovrei?!) bastare per la nostra gloria l'aver prodotto Alfieri non gli inalzate statue, ino*
munenti!...* , ..' (M
Si legga ora il seguente spunto scritto il S7 agosto 1801 nello zibaldone di quell'anno;1 ci illuminerà sulla coltura profonda, sull'as-
1 Broailìon Lfttéraìre, N. A.