Rassegna storica del Risorgimento

GUERRAZZI FRANCESCO DOMENICO
anno <1919>   pagina <203>
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F. D. Guerrazzi e la sua prigionia volterrana nel 1849 203
puto opportuno domandarle se crede (come mi sembrerebbe ben tetto) cbe sia estesa alle persone nel regresso che faranno dall' aria, faci­lissimo potendo darsi che le carte interessanti, possano ritenerle nel vestiario. Attendendo tal replica, per far devenire all'atto, nel tempo che si troveranno in quest'oggi sulli spalti dalle ore sei alle ore otto.
Tolterra, U-i. luglio 1849.
LEONORI CECINA.
La sera di quello stesso giorno il direttore Leonori faceva cono­scere con tanto di officiale che la perquisizione non aveva fruttato un bel niente. 11 Pretore del Mandamento ebbe incarico di interro­gare la guardia Francesco Lucchesi, rea di favoreggiamento, a al tempo stesso di procedere a carico del sergente custode Pietro Viti, visto che il superiore Governo non aveva dato speciali istruzioni in. proposito.
Cosi, inèntrè -da una parte si mollava, si tirava dall' altra e il Guerrazzi badava a scrivere per suo conto quelle lettere che si leg­gono nel carteggio e quelle altre che non conosceremo giammai, -perchè la censura se le pigliò e le passò agli atti senza tante ce­rimonie.
Corrispondenti ordinarii del Guerrazzi, dalle segrete volterrane furono, per quanto ci è dato dedurre dall'epistolario, il nipote Fran-ceschino Michele, Giovanni Bertani e il suo giovane di studio Poldo Ferrali. Poca gente e sopratutto poca roba., perchè a somme fatte, la lettere non passano le vento tto.
Ma vediamo un po' : la lettera 409 che è del 19 ottobre 'evaa Giovanni Bertani, incomincia, così : A. e. dopo tanto tempo mi ca­pitò il destro di scriverla senza che la lettera sia veduta da altri e ti Ùixòtit con quel che segue eccetera.
Coa* è questo sotterfugio e questo badare che altri non vedesse la lettera ? La quale, tra parentesi, ebbe una storia singolare e passò di tasca ih tasca, di tavolo in tavolo, di archivio in archivio, per fermarsi sul tavolo del Granduca, che la nascose e gliela ritrovò H Pennarelli tra le carte. Qualche lume possono darcelo inostri docu­menti volterrani : e in special modo Una letterina del 18 agosto, scritta con effervescenza e sapore tutto toscano dal Leonori Cecina, il quale si dimostra qui come altrove, vero galantuomo e degno delle
f Epistolario, pag- 345. La lettera era inclusa In un'altra diretta a Silvestro Gaspennl alla locanda del Pellicano in Piaaza S. {Crinita in Firenze.