Rassegna storica del Risorgimento

GUERRAZZI FRANCESCO DOMENICO
anno <1919>   pagina <205>
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D. Guerrazzi e la sua prigionia volterrana nel 1849 305
Come la pensassero era un po' difficile conoscerlo : ma sta il latto ohe 1' 8 agosto la Direzione degli Atti criminali di Firenze aveva mosso rimprovero al Pretore di Volterra per aver inviato lettere del detenuto Guerrazzi munite del bollo della R. Sottoprefettura, senza aver trasmesso quelle dirette a lui. Si ordinava, pertanto, di non pas­sare alcuna lettera al prigioniero sprovvista del bollo e della firma del Puccini, direttore generale degli Atti. Il rimprovero, archiviato in cento differenti carteggi, fece il suo effetto, giacché la censura fiorentina, da quel momento, prese a ritardare o a sopprimere addi­rittura la corrispondenza del Guerrazzi.
E, allora, questi cercò un'altra strada. Quel certo caporale Gian­nini, che abbiamo conosciuto la sera del famoso incontro col dottor Mangini, volpe matricolatissima, a dire della stessa polizia, fu dal Guerrazzi prescelto quale confidente. Avrebbe egli dovuto di soppiatto impostare la lettera sopra ricordata al Bertani, quella per intenderci indirizzata ai Gasperini e che finì sul tavolo del Granduca. Il Gian­nini, invece, si fece un dovere di mostrarla, riscuotendo per questo suo servizio, la somma di 3 zecchini pari a L. 33.60 italiane.1
Fallito anche questo tentativo, messa sotto sequestro tutta la posta a lui diretta, il Guerrazzi si attaccò ai ferri corti e ricorse addi­rittura agli impiegati : pare, da quanto scrive al nipote in data 10 no­vembre, che questi non si rifiutassero, ma bisognava andare adagino.2 Qualche volta egli dice ho incomodato gli ufficiali sorveglianti della mia corrispondenza e mi furono cortesi del favore : ma io debbo essere discreto, quando non urge la necessità .
Mi sembra dover pensare che anche questa lettera dovette essere una di quelle, se certe confessioni potevano scappargli di bocca : e sarà magari stato I
Ma la fibra dell* uomo era scossa : presto si riammalò : tornò l'umor nero e la paura della solitudine, anticamera della morte .
Stanotte mi sono sentito malissimo - dirà al Bertani - solito disturbo con flusso doloroso t per buona sorte si è trovata acqua calda e così me la sono passata meno orribilmente .8 E il 7 ottobre : <t Quello che mi travaglia si è che quest'aria mi rode occhi e visceri; se un giorno -sto bene due mi sento male; alia fredda penetrante umida e corrovisa. L'uso di questo vino mi produce orine sanguigne
Off. Epistolario, tetterà 408 In nota. 3 Epistolario, lettera 418 B Epistolario, lettera 398.