Rassegna storica del Risorgimento

BLANC HUGUES; BUONARROTI FILIPPO MICHELE; REY JOSEPH; SOCIET? S
anno <1964>   pagina <481>
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RASSEGNE, DISCUSSIONI E VARIETÀ
PROPAGANDA E RAPPORTI DI SOCIETÀ SEGRETE INTORNO AL 1817
(REY, BLANC, BUONARROTI)
Verso la metà di luglio del 1817 un giovane grenoHese, Hugues Blanc, viag­giatore in guanti per la ditta Claud et Blanc pére et fils, giungeva a Milano dopo aver percorso un lungo itinerario attraverso Norimberga, Vienna, Trieste. La polizia austriaca, insospettita da una lettera arrivata a Trieste al suo indirizzo, che il Blanc aveva sollecitato a mezzo del Direttore delle Poste, ne aveva preso copia, passandola al governatore della Lombardia Saurau, con l'incarico di sorve­gliarne a Milano il destinatario. E mentre questi ignaro passeggiava perla città, frequentava i teatri e trattava affari con un noto negoziante di guanti svizzero, certo Ambrogio Biraghi, la sorveglianza si spingeva sino alla perquisizione clan-destina del suo bagaglio, composto da una piccola valigia e da un baule. Ma il rapporto che il Direttore Generale della Polizia Raab, dopo la perquisizione ese­guita il 14 luglio dall'agente Vinata, trasmise al Governatore il 24 fu piena­mente rassicurante. Anzitutto il contegno e le mosse del sorvegliato, il suo aspetto poco significante che non somministra l'idea di un uomo esperto e intrapren­dente gli sembravano sufficienti a tranquillare la polizia. Inoltre nei bagagli non si erano trovate che poche e inutili carte , ossia lettere di altri commer­cianti intorno ad affari di guanti e di birra, giustificanti i viaggi del Blanc, tra le quali una recente, appena giunta da Neustadt, del 10 giugno che confermava la sua vera e non supposta condizione di negoziante e serviva di positivo chiarimento a quella enigmatica del 16 maggio che il Saurau gli aveva comu­nicata. Infatti era dello stesso mittente e della stessa provenienza e perciò, tra­scurando le altre, solo di quella il Villata aveva preso copia pur osservando nel suo rapporto, che vi si trattava di birra e galanteria . Quel rapporto, che il Raab univa alla propria relazione, riferiva altresì che tra i libri si era trovato il Ma­noscritto di S. Elena , un opuscoletto militare, Première lettre du Due d'O-trant e una carta manoscritta avente per titolo <c Association sous le noni d'Union libérale extrait des papierB de Mr, le Chevalier ... (sic), olficier de genie à l'armée Lafayctte .
Questi particolari, taciuti nella relazione del Raab, non parvero tanto insi­gnificanti al governatore Saurau. H Direttore della Polizia si affrettò a rassicu­rarlo anche su questo punto, poiché, scriveva, la associazione sotto il nome di Union libérale non era che un'emanazione della Framnssonoria, conosciuta in questa città da venti e più anni, i cui Statuti propagati segnatamente in Ame­rica si trovavano stampati, sicché l'autorità politica non aveva minimamente motivo di adombrarsene . Com'è noto, la Massoneria, sopravvissuta alla caduta dell'Impero napoleonico, che le aveva dato un carattere ufficiale, era ancora tollerata e ritenuta innocua, il che indusse a travestimenti massonici le società segrete durante la Restaurazione, Il governo di Vienna non abbandonò per questo la sorveglianza sul Blanc, richiedendo informazioni sulla sua sosta a