Rassegna storica del Risorgimento

BLANC HUGUES; BUONARROTI FILIPPO MICHELE; REY JOSEPH; SOCIET? S
anno <1964>   pagina <484>
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Pia Onnis Rosa
frase o altra simile: Sono a regime. In caso affermativo scrivetemi solo con attesto mezzo relativamente alle nostre avventure amorose, poiché occhi curiosi potrebbero violare il segreto delle nostre lettere, e sapete che si desidera non mettere in piazza tali confidenze.
Veramente il Rey aveva rincorso il suo corrispondente per tutta la Germania, senza che le sue missive Lo raggiungessero nei rapidi spostamenti del viaggia tore da Amburgo a Lubecca, a Norimberga e poi a Trieste; quelle del 16 mag­gio e del 10 giugno gli arrivarono, come si disse, soltanto a Milano, e si ripete­vano, poiché intanto lo scrivente era stato avvertito dall'amico dei suoi cam­biamenti d'itinerario e d'indirizzo.
In Italia egli aveva lasciato colleglli e amici con cui si era trovato in comu­nione d'idee, e probabilmente era stato a contatto con miei circoli patriottici, delusi dalla Rivoluzione e poi da Napoleone, ora di nuovo ingannati dalle po­tenze europee che avevano chiesto il loro concorso per rovesciarlo. Egli tentava di riannodare quelle relazioni profittando del viaggio del Blanc. Non ho bisogno di raccomandarvi i nostri affari comuni in Italia. Credo che conosciate la lingua, sicché vi sarà tutto più facile che in Germania . E ammoniva: Pensate, uomo galante, che state per entrare in un paese ove gli uomini e le donne hanno un carattere di gelosia ben diverso che nel Nord, e non dimenticate alcuna regola di prudenza .
È ben chiaro che gli affari cornimi in Italia non erano di birra. Le lettere di raccomandazione del Rcy si rivolgevano, una ad un ex cancelliere di Tribunale, Guglieri, degno di miglior carica se non fosse per la sua modestia, di gran merito, capace di assolvere ogni specie di compito, energico e candido nello stesso tempo, ma povero e con numerosa famiglia ; questi avrebbe dato al Blanc una lettera per l'abate Farina, letterato distinto di Parma. L'altra era diretta al medico Montanari, di 40, 42 anni, magro, pallido, con un'aria pensosa, perfino melan­conica, freddo, taciturno al primo approccio, ma di carattere sicuro e discreto in modo assoluto. ) Con questi due personaggi, la cui conoscenza datava dal­l'epoca della sua residenza piacentina (ricordava al Montanari le passeggiate e le conversazioni sulle rive del Po) il Rey diceva di aver mantenuto corrispondenza sino a due o tre anni prima. Ancora attualmente era in rapporti diretti con un centro bolognese che egli chiama Accademia . al quale aveva mandato una dissertazione in francese con questa epigrafe: Il n'est point question si simplc que les préjugés et les passions ne parviennent à obscurcir . Inoltre era infor­mato che questa accademia aveva bandito un concorso nel mese di gennaio o febbraio sul tema: quale sia la classe di cittadini più interessata al manteni­mento del governo . Incaricava, quindi, il Blanc di domandare se era arrivato 0 suo scritto, e di farsi dare copia di quello che aveva vinto il concorso.
3. - Questa accademia non poteva essere che il centro Guelfo, erede a Bologna di precedenti associazioni fiorite, palesemente o segretamente, negli anni in cui la città era diventata particolarmente importante nel movimento liberale e patriottico dell'Italia rivoluzionaria e napoleonica: così il Circolo costi*
') In una Noto dei capì e più accaniti framassoui o pari il unti francesi in Bologna del 18X4 (Atti SvgrttU, curi. I), sono nominati un Antonio e un Francesco Montanari. Purtroppo manca ogni (nullifica, dome nella lettera del Rcy manca il prenome.