Rassegna storica del Risorgimento

BLANC HUGUES; BUONARROTI FILIPPO MICHELE; REY JOSEPH; SOCIET? S
anno <1964>   pagina <486>
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Pio Onnis Rosa
inconsulto a Macerata. Quel moto e le successive deposizioni degli arrestati nelle Marche, e poi dall'Austria nel Polesine,1) confermarono le notizie sui Guelfi come società dirigente dei Carbonari, alla quale, però, specie nelle Marche e nelle Ho-magne, si rimproveravano Filiazione e il baloccarsi con disquisizioni -filosofiche. Il fallimento di Macerata rialzò, tuttavia, il loro prestigio, poiché nell'ottobre la Costituzione Latina, stipulata a Bologna nel palazzo Hercolani, sanciva la fusione delle due società, comprendendovi anche la Carboneria meridionale. Ma questa contìnuo ad agire per proprio conto, e il moto napoletano del 1820 si effettuò-senza partecipazione della Guelfia.
Quello che l'Austria non sapeva ancora è che un'altra organizzazione si dif­fondeva in Piemonte, in Liguria, nel Lombardo Veneto, nei Ducati e nello Stato pontificio, l'organizzazione dei Sublimi Maestri Perfetti, creata da Filippo Buo­narroti, confinato a Ginevra dopo lunghi anni di detenzione e di deportazione per la sua partecipazione alla congiura degli Eguali, detta di Babeuf. Come allora, nel 1796, l'Italia ora diventava il campo naturale dell'azione politica, del Toscano, fat­tosi francese per amore della Rivoluzione, ma pensoso sempre del destino della pa­tria. Avrebbe continuato contro la S. Alleanza l'opera di riscossa nazionale dei Centri o Raggi, che a Bologna si era avvalsa anche del gruppo di profughi me­ridionali già suoi collaboratori ad Oneglia, mentre a S. Benedetto (Po) vivevano tuttora il suo amico Bonafous e altri Piemontesi, insediati sui terreni della soppressa abbazia.
Il programma di questa azione politica rimaneva quello giacobino della re­pubblica unitaria democratica, ma si adattava secondo l'opportunismo tipico della propaganda segreta durante la Restaurazione alla situazione di fatto, sia nell'accettare l'eventualità di forme di governo transitorie, come il federalismo, o, lusingando qualche principe, la monarchia costituzionale, sia nel conservarsi la collaborazione della nobiltà illuminata da cui veniva un contributo di prestigio e, diciamo pure, di denaro Perciò si valeva di tutti quegli elementi dell'opposi­zione antinapoleonica che ora si opponevano alla Restaurazione: Massoni, Adelfi, Guelfi, Carbonari, oltre la ricordata C.A.A.B., conservando il nome delle vecchie Società nell'adottarne i gruppi esistenti o nel formarne dei nuovi.
La Guelfia era ormai distolta dalla fiducia negli Inglesi, e accoglieva con freddezza anche gli emissari francesi, che ne cercavano il contatto I rapporti e
!) D. SPADONI, Selle, cospirazioni e cospiratori nello Stato Pontificio all'indomani della restaurazione, Torino, 1904; A. PiKRANTOm, I Carbonari dótto Stato Pontificio ricercati dalle inquisizioni austriache (1817-25), Roma, 1910. Non mi risultano studi particolari sui Guelfi e fttiIiV/ione di casa Hercolani, la quale aveva anche strerei rapporti con Luciano Bonoparte. Il principe Asterrò aveva comandato la Guardia Nazionale a Bologna. Su Maria Malvezzi Hercolani v. una notizia di G. C. Bossi, Donna Mari e i suoi tempi, in Strenna Storica Bolognese, 1960 pp. 283-292. NcW Archìvio di Stato di Bologna manca la corrispondenza tra la Legazione e la Segreteria di Stato, reperibile alTtrcnieto Vaticano e tu col si fondano G. CASSI in il Cardinal Consulti e j. primi anni della restaurazione pontificia, Milano, 1931, cap. IV e V, e M. Pismoccra: La restaurazione romana, Firenze, 1943, cap. II. Tuttavia un Copialettere segreto , allora Bell'Archivio di Bologna, b ci" tato da Vvhvta CANTONI in Primi paesi ddVazhnn tiberale in Bologna, in Comune di JBo lagna, 1932, pp. 51-59. L'autore ai vale anche dona Cronaca manoscritta di Francesco Bangone esistente nella Biblioteca dell'Archiginnasio tra documenti ora in via di riordi­namento (M. ss. B 2946). L'Archivio Bisorvato di Legazione e l'Archivio Riservato di Ponzio, tuSi'Arehivio di Stalo di Bologna, non contengono materie politiche.