Rassegna storica del Risorgimento

BLANC HUGUES; BUONARROTI FILIPPO MICHELE; REY JOSEPH; SOCIET? S
anno <1964>   pagina <487>
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Propaganda e rapporti di società segrete intorno al 1817 487
le deposizioni insistono sul carattere nazionale della Guelfia; anche anni dopo la spia Valtàncoli parlava del malcontento dei Francesi di vedersi sfuggire l'Italia e del rifiuto dei Guelfi di iniziare Francesi. Con questi Francesi si intendeva il centro liberale di Parigi, dove una Costituzione lasciava ancora qualche possi­bilità di inaxuicstaziom politiche, coi noti Lafàyettc, Manuel, Laffitte, Cousin, D'Argcnson, al quale ben presto si collegherà l'Union del Rey, I viaggi del Cousin e del Gonfalonieri, iniziato a Parigi e in accordo con elementi inglesi, erano seguiti nella penisola dalla polizia dello Stato pontificio, che ne riferiva le mosse a Mi­lano* 1) Ai primi del '17, infatti, il Gonfalonieri si era spinto sino a Napoli, pas­sando al ritorno da Bologna e avendovi colloquio col marchese Cortese di Modena, amico del marchese Tassoni, pure guelfo e residente a Milano.
In relazione diretta con Bologna era certamente il gruppo di esuli a Monaco di Baviera, dove aveva avuto origine l'Illuminismo e tuttora operavano le società segrete, e dove, per esservi residente il principe Eugenio e per far parte di quel gruppo il suo aiutante Caccia, esso poteva apparire sostenitore delle rivendicazioni del passivo ex viceré d'Italia. Una lettera del 19 giugno 1817, trasmessa in copia a Milano, descriveva l'agitazione degli anti all'arrivo di un Henri Charles, portatore di dispacci da Parigi che lui solo poteva comunicare. Si erano perciò riuniti in casa del generale Vaudecourt il gen. Drouet d'Erlon, il colonnello Smi-linowski, De Fosset, Delaly e il Caccia. Quando questi, però, condusse il Charles al palazzo del principe, ne ebbe una reazione irritata non volendo egli compro­mettersi. A Monaco, secondo lo stesso informatore, si trovava anche il maggiore dei cinque fratelli Porti di Fermo e arrivavano da Bologna molte lettere indiriz­zate ai due generali. Doveva aver luogo in agosto a Bologna, descritta come un focolare di partigiani del caduto regime (tra cui i Porri, i Lary, i Cacciati di S. Benedetto, tutti nobili), un'assemblea delle società segrete, che il rapporto chiama la Tugendbund, o la Union de la Vertu italiana, con rappresentanti di Bo­logna, Parma, Ancona, Forlì, Roma, e Napoli2) H ministro di Parma, Neippcrg, messo in allarme dall'Austria e da Firenze, assicurava un'attenta sorveglianza per tutto il mese d'agosto. 3) Ma il convegno non ebbe luogo.
Anche a Marsiglia, già dall'ottobre precedente, venivano segnalati conci­liaboli di giacobini cui accorrevano parecchi Italiani da Genova e da Livorno, con l'intervento dal cantone di Vaud, sotto pretesti commerciali, del figlio del l'ex generale zarista Amedeo La Harpc, Sigismondo, accompagnato da due cospiratori indicati come pericolosi,: Briand e Gerard. 4)
1) Atti Segreti, cart. XVI, f. 270 e confidenziale del 20-5-1817, ibUL
2) Copia di una lettera da Monaco, del 19-6-1817, ìbid. f. 271.
3) Da Parma (Neippcrg), 22 agosto 1817: Toutes Ics mesures sont prisca par ee gouvernetnent relativeinent mix ttociciéa secrètes et aleuta euÙBsaixes. Nona observerons ausai atte ti veni ent lea personnes qui sa rendont depniB le I aout jusqu'au I soptetnbvo k Bologne, où cette epoque il doit y avoir une réunian du soi-disant Tagendbund italion qui nauti a étér denonce à Florence . ìftirf, cart. XVI, f. 875.
*> Copia di ùa rapporto da Ginevra, del 14 ottobre 1816, ffiM, cart. XV, f. 198. Un Loborpe, secondo un rapporto Bcnza data pubblicato dal 'LMNNUOF (Histoire des sociitt politùjims ttcrètes mi 19 i 20 giicle, Paris, 1934, p.45) si ceco a Bologna, dove fa presentato, a Nicola Monti, dirigente del Consiglio Guelfo e alla prineipena Hcrcolam dall'avvocato Bossi, che BÌ reca spesso a Ginevra e a Losanna . Il Monti, dopo aver lungamente con­ferito col Laharpe al palazzo Hercolani diodo a Carbonari e Guelfi sommo più forti del solito .