Rassegna storica del Risorgimento

BLANC HUGUES; BUONARROTI FILIPPO MICHELE; REY JOSEPH; SOCIET? S
anno <1964>   pagina <493>
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Propaganda e rapporti di società segreta intorno al 1817 493
fttinamente a Parigi per pubblicare la sua opera sulle istituzioni giudiziarie in-glesi: non si ritenne di arrestarlo, per non urtare certi interessi politici , e venne ben presto amnistiato.l)
5. Se ci mancano, finora indizi di un'amicizia personale, o di vincoli settari fra il Bey e il Buonarroti, diverso è il caso di Hugues Blane e di altri grcnoblesi ricordati nelle lettere di Neustadt, dei quali sono documentabili gli stretti rapporti con l'agitatore italiano: il Genevois, il Froussard e un Charles non altrimenti nominato.
Quando a Grenoble morì prematuramente il Blane, il 15 febbraio del 1832, la notizia fu comunicata dal Genevois al Buonarroti come un colpo che gli sa* rebbe stato ben sensibile. Nessuno ne sentirà come voi la perdita, nessuno ha potuto apprezzarne meglio la virtù . Tra le carte da lui lasciate in custodia del
IGenevois, che gli aveva chiuso gli occhi, erano ben cinquanta lettere del Buo­narroti e alcuni fogli che, scriveva ancora il Genevois, mi sembrano essere un regolamento del nostro antico ordine. Quel sembrano, queir antico si riferiscono evidentemente a tempi lontani. Purtroppo ormai, lamentava, quasi tutti i nostri antichi amici non sono più riconoscibili; l'amore del bene non li scalda più; logorati dalla lunga lotta, si sono trasformati sotto un governo cor ruttore . Né sulla gioventù attuale si poteva più fare affidamento. Quanto a lui, Genevois, era passato al sansi monismo, ritenendolo una dottrina più con­sona ai nuovi tempi. Ancora anni dopo scriverà, però, al Buonarroti di ricor­dare con commozione l'ultima volta in cui lo aveva abbracciato, quando stava per lasciare la Svizzera, colpito dal decreto di espulsione del 1823, ossia in quello stesso anno o nel seguente. Fino allora è, quindi, probabile che fosse ancora partecipe di un comune lavoro settario. 2)
La corrispondenza continuò fino alla vigilia della morte del Buonarroti nel 1837, e ne fu oggetto principale il testamento del Blane, ehe aveva lasciato al suo amico più caro un vitalizio di 600 franchi, di etti il Buonarroti ricevette solo e tardi alcuni acconti. 3) Il Genevois esalta del Blane la fedeltà agli ideali umanitari cui si era votato e la generosità nel soccorrere poveri e perseguitati, prodigando così una parte della sua fortuna agli uomini che si dedicano al pubblico bene e prega il Buonarroti di destinare al figlio del defunto amico, da poco nato, le lettere del padre che avesse conservato. Non conosciamo la risposta, ma temiamo che, secondo l'usuale prudenza dei cospi­ratori fossero state distrutte, e ebe la stessa sorte sia toccata alle cinquanta del Buonarroti al Blane. II Genevois, domandando che cosa dovesse farne, ricor­dava al ano corrispondente che molte altre carte erano state già bruciate da Charles*
" Il prefetto dell'lsère al Direttore Generale di Polizia, 8 settembre 1824, in Archives yationales, F/7 6685, e Signnlement de Joseph Kcy. 40 uns, accluso a un rapporto del prefetto di Polizia al Ministro degli Intorni, del 25 agosto 1826, ibid. F/7 6677.
sì Le lettere del Genevois sono conservate Era le earto Buonarroti alla Biblioteca Nazionale di Parigi (Nonvelie Acqnisitions Francniaes, 20804) e vanno dal 21 febbraio 1832 BII'8 marzo 1837. L'ultima 4 riportata da GAI,ANTK GAWUINE, op. ci., p. 39J.
3) Tra lo carte Buonarroti sopra citate si trova una nota con la ma firma: lingue Blane mourut ù Hierc su moia da février 1832.11 me Iepiw une tento viagòro de 600 Ere. Jujfqotfl eejjbur 4 novembre 1836 je n'ai recu U compio quo 1200 fra .