Rassegna storica del Risorgimento

BLANC HUGUES; BUONARROTI FILIPPO MICHELE; REY JOSEPH; SOCIET? S
anno <1964>   pagina <504>
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Pia Onnis Rosa
In questo passo ch'io fo verso di te, tu sagace scorgerai per certo una indu­bitata prova della comune stima in cui io tengo la tua mente e l'animo tuo e fa­cilmente t'avvedrai che una tal faccenda rinchiusa nel mio cuore io voglio par­teciparla a te solo e colla clausola espressa che tu non ne fiati a chicchessia.
Anni sono mentre io andava errando sulle Alpi tu mi favoristi una letterina per un Romano che non l'ebbe perchè dovendo io mutar paese in tempi crìtici stimai ben fatto di darla alle fiamme. Ora poi potrebbe darsi che una simile com­mendatizia forse per essere sommamente giovevole a un mio conoscente, uomo di petto a me benissimo noto, che ha bisogno di aprirai per via di corrispondenza un ampio smaltimento per le merci da lui fabbricate e siccome a me preme assai ohe costui ricavi dai di lui viaggi un'abbondante raccolta mi fo ardito di doman­darti due righe a suo prò per un qualche tuo vero amico di Bologna e di Roma il quale avendo pratica dei tuoi caratteri non occorrerà che tu apponga per firma il tuo nome e basterà l'iniziale di quello. Detto mio conoscente si chiama Charles. Sia anche ciò fra me e te.
Per dirti il vero io non, ho mai avuto dentro di me gran fiducia nel sussidio inglese in favore della libertà italiana, spagnola, eco. A parer mio coloro che ma­neggiano le cose di [codesto] popolo convengono cogli altri Messeri in un punto: cioè, che ad ogni costo o eolia forza o coli" inganno o con modi truci o con qualche scaltra largita s'ha da impedire i popoli d'insignirsi davvero di quella possanza che è loro naturalmente dovuta; e se tu vi rifletterai ben bene rileverai che la politica di Canning non differisce sotto questo aspetto da quella dei di lui avver­sari aristocratici se non nel modo da adoperarsi onde conseguire lo stesso fine; ma il bene vero non fu mai lo scopo né di questi né di quello. Ciò premesso tu capirai di leggieri essermi andato a genio quel tuo consiglio che non perciò si debba starsene colle mani alla cintola e questo è quello che io vo di continuo inculcando piò. che posso a coloro che hanno per me qualche indulgenza. Ma per disgrazia Pamor dei comodi, le false dottrine, i consigli dei malvagi e la paura in­viliscono spesso gli animi e li sviano dalla virtù.
Un libretto comparso di fresco alla luce ed in cui si dà ragguaglio dell'im­presa repubblicana di quel forte Mallet m'ha ridotto alla mente quello che tu ne scrivesti nella tua ultima opera ed ha in me rinnovata la voglia che mi era già venuta di chiedere a te che fosti amico di quell'eroe qualche schiarimento e sullo scopo che ei si proponeva circa la Francia, e sulle di lui mire sull'Italia, sulla Spagna e sulla scaltrezza colla quale ei Beppe farsi propizi quelli stessi rea­listi dei suoi veri pensamenti nemici, e sul precedente intendimento che forse esisteva fra lui ed alcuni di coloro che con lui furono morti. Io bramerei anche che tu mi mettessi al fatto delle tue relazioni col virtuoso Mallet e dei tormenti che tu soffristi a cagione di quelle.
Tali notizie saranno per riuscirmi di gran sussidio in certi miei lavori e po­tranno giovare assai a qualche mio amico*
Saluto in mio nome l'amico Viarie la cui memoria mi fu carissima.
E finalmente in aspettativa di una tua sollecita risposta, pregoti di gradire
un tenero abbraccio dell' .
amico tuo Buonarroti
arallo Sesia, Museo Calderinl, Colleziono autografi già appartenenti a Pietro Rolawdi, libraio a Londra.
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