Rassegna storica del Risorgimento

GIORNALI LIBERALI FRANCIA 1864-1865; GIORNALI LIBERALI GRAN BRE
anno <1964>   pagina <512>
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512 Egidio Papa
essa sarebbe sceso il manto dell'oblio: sicché tutti avrebbero potato costatare la debolezza di un potere ebe non riposava sull'opinione pubblica.
Ma VUnion ) ribatteva pronta ebe coloro i quali, come i protestanti di Temps, animati da spirito di setta e imbevuti di pregiudizi, tentavano di mormo­rare qualche ironia contro la voce debole del capo di duecento milioni di cattolici si sentivano invincibilmente smorzare sulle labbra il forzato sorriso e svanire la finzione del disdegno perebè avvertivano ebe l'enciclica s'imponeva loro come un avvenimento, un fatto dei più considerevoli e rendevano omaggio all'effetto immenso da essa prodotto sulle masse dei cattolici.
E il Monde, *) a sua volta, aggiungeva ebe la profezia dello Scberer, secondo cui l'enciclica segnava l'impotenza e la fine di un sistema ebe essa voleva galva­nizzare, era di quella categoria ebe da diciotto secoli si sentiva ripetere e perciò nessuno più. ci credeva !
Dato il carattere di ufficiosità, notevole eco ebbero due articoli di P. Limayrac sul ConslitutionnePÌ il 29 e 30 dicembre sia in Branda sia all'estero, specialmente in Inghilterra; però in sostanza essi si riattaccavano agli articoli di France con l'insistenza sugli articoli gallicani del 1682, i soli capaci di salvare la società, come ironicamente fece rilevare il Monde del 30 dicembre.
Il Limayrac al colmo dello stupore, che gli sembrava condiviso da tulli, pensava ebe la S. Sede avesse avuto l'unico scopo di romperla con i principi del mondo moderno, pur sapendo bene ebe le teorie enunciate non potevano avere alcuna applicazione per il semplice motivo che non era possibile ritornare con un salto al medioevo e al secolo XIII: la società moderna deve vivere della propria vita !
Quanto alla Francia, bastava il rimanere fedele a se stessa e ai propri prin­cipi già tanto antichi, e sanzionati nel 1682. La vera preoccupazione, secondo l'articolista, era per la Chiesa e per i cattolici, giacché l'enciclica giovava solo ai nemici della Chiesa e turbava la coscienza dei cattolici francesi più. degli altri, essendo presi particolarmente di mira. Che dire poi dei cattolici liberali, confusi con i socialisti e i comunisti e chiamati peste con essi ? Per loro era una coster­nazione. E gli ultramontani ? Costoro andavano cantando vittoria, ma in fondo al cuore tanti dovevano essere tristialmeno così li vedeva il Limayrac, il quale facendo un bilancio sommario concludeva che l'enciclica rattristava le coscienze cattoliche, rallegrava i nemici della Chiesa, aumentava le difficoltà della Francia nel perseguire gli interessi della S. Sede.
L'Union del 30 dicembre commentò: credevamo che il ConstUutionnel stesse consultando i suoi teologi e invece taceva struggendosi nei rancori !
Una posizione apparentemente di distacco assunse la Presse, *) riconoscendo al primo annunzio dei documenti pontifici che il papa di fronte al razionalismo aveva gli stessi diritti che questo si attribuiva di fronte alle dottrine cattoliche e che essendo egli infallibile, lo condannava. Il razionalismo, da parte sua,
*) L'Union, 29 dicembre 1864. (Cfr. nota 1 a p. 509).
3) Monde, 29 dicembre 1864.
3) Lo stampa fu concorde nel ritenere ispirati dal governo i tre orticoli del direttore del quotidiano parigino, Paulìn Limayrac.
*) Lo Presse, 23 dicembre 1864. Quotidiano parigino fondato il 1 luglio 1836. (Gir. A. STEVEN, Joumaux etjoumaHsias. La Presse, Lo Liberti, Paris, 1866, pp. 9-282; 285-319).