Rassegna storica del Risorgimento
GIORNALI LIBERALI FRANCIA 1864-1865; GIORNALI LIBERALI GRAN BRE
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1964
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Il <cSillabò nei primi giudizi della slampa liberale 515
Ancora un altro punto pensava di dover sottolineare XI Guerroult e cioè quelle all'orinazioni dell'enciclica, nelle quali Pio IX non solo rigettava, com'era suo diritto e dovere, le dottrine ritenute contrarie all'insegnamento cattolico ma reclamava addirittura il diritto di persecuzione, senza riflettere che in tal modo avrebbe perduto il diritto di reclamare contro le persecuzioni che la Chiesa subiva nei paesi dov'era in minoranza. A questo punto il Guerroult richiamava le proteste pontificie perle persecuzioni contro i cattolici in Polonia e in Irlanda, definendole impolitiche.
Gli esempi, in verità, calzavano poco se non provavano proprio il contrario, perchè i cattolici in quei paesi non si potevano dire in minoranza, ma nella polemica ciascuno si sbraccia ad ammucchiare ragioni per seppellire sotto il loro cumulo l'avversario senza aver la cura necessaria dell'esattezza storica e del filo della logica. E utile piuttosto accennare, almeno, un altro rilievo, il linguaggio cioè adoperato riguardo agli avversari, nel quale appare ad evidenza che, si, gli nomini sono figli del loro tempo, ma che non sono neppure troppo disposti a mutare certe forme tradizionali ammettendo le giuste osservazioni degli stessi avversari. I documenti pontifici soltanto con la liumani generis (1951) muteranno davvero tono nel caratterizzare dottrine erronee; attenuazioni, ad ogni modo, non, ci furono certo fino all'enciclica Pascendi del 1907 contro il modernismo nella quale si faceva addirittura il processo alle intenzioni con supporre il modernismo un sistema ben congegnato e celato a bella posta ovvero in malafede; cosa inesatta, essendo pacifico ohe il modernismo non era un sistema già hel-l'è fatto.
Il Journal des Dvbats x) iielT allinearsi con gli altri concedeva qualche attenuazione di significato all'enciclica, allorché riconosceva per bocca del suo segretario di redazione, F. Camus, che Pio IX non arrivava propriamente al secolo XI e a Gregorio YH per deporre i re, ma che vi si avvicinava con le sue pretese contrarie del pari al diritto pubblico e a quello ecclesiastico.
A sua volta E. Yung il 29 rincalzava che bisognava imporre con la forza quelle nuove pretese ai cattolici in virtù, della piena potestà pontificia, come il papa si esprimeva alla fine dell'enciclica. Per essa i cattolici erano costretti a pensare quello che il papa pensava nel 1864, a realizzare praticamente uno stato di cose mostruoso e chimerico, dopo aver avuto il diritto di essere stati liberali nel 1846 come il papa.
Allo Yung sembrava davvero il colmo. Secondo lui, le pretese di Pio IX non potevano essere denominate altrimenti che colpo di Stato contro la cattolicità, per esprimersi in termini politici. Era scontato, secondo le sue previsioni, che i cattolici erano costretti a mettersi in flagrante delitto di disobbedienza con la somma potestà delle chiavi, giacché non volevano certo convertirsi a idee non accettate,neppure nelM. E., di buon grado; anzi,finanche tra i vescovi, insisteva, sarebbe stato difficile trovare un buon cattolico, cioè un cattolico secondo l'enciclica. Questo sarebbe stato il bilancio, secondo lo Yung, del colpo di Stato tentato da Pio IX in extremis.
') Le Journal des Débats, 28 dicembre 1864. Quotidiano parigino fondato nel 1814 (cfr. A. PiBBEnrE, Le Journal das Dabuts polittqms et lUtérairea: 1814-1914, Paris, 1924,. pp. 1-160 per la storia del giornale).