Rassegna storica del Risorgimento

CAPELLO LUIGI
anno <1964>   pagina <549>
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Àncora del generate Luigi Capello
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de notre travail, toujours facilitò par vous. J'entends qua le monde dit que vous irez peut-ctre en Franec. Si c'est vrai, je vons prie de vous rappeler de nous, si vous avez besoin de xadiographes.
Nous airucrious bien siuvre notre General et travailler pour les Italiens en Franec. Madame Hollings me demande de vous dire toutes choses de sa part en vous priant d'aecepter notre grande xeconnaissaneé et nos espérauces de vous revoir bientót.
Helena Glcichen
Eccellenza cara. .,..,.,...,.=...,=
Le parlavo del vivo dispiacere della Contessa e di Madame Hollings (so che hanno scrìtto a V. S.) e del loro desiderio di seguire V. S. se vere le voci di partenza del 22 Corpo d'Armata. Da quando è partita V. E. hanno avuto poverette un'infinità di grane dall'Intendenza; si sono accorte chi è mancato per loro. Ora sono un pò1 piti tranquille: il Sig. Colonnello Egidi le ha aiutate per quel
che ha potuto e ciò ha detto per memoria di V. E
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Ripeto gli auguri e la mia devozione illimitata, e la mia riconoscenza profonda. Con ossequio, invio saluti affettuosi e tante care cose
G. Knapp
Nella primavera del 1917 scrive padre Semeria quando il Comando della II Armata parve fiacco e Gorizia sul punto di dover essere evacuata, Cadorna richiamò su quel fronte il generale Capello . Mio padre non solo riconsolidò quel settore, ma conquistò la Bainsizza.
Anche i reparti della Croce Rossa Inglese riebbero da mio padre nuova vita. Vi furono, quindi, altre ispezioni, altri resoconti e fu allora che la duchessa d'Aosta scrisse la lettera già pubblicata nell'articolo citato:
S. Giorgio di Nogaro 29 maggio 1917
Caro Generale Capello, La ringrazio per l'esposto in data 25 maggio rimessomi dalla M.sa A. Torrigiani riguardo al servizio prestato dalla XV Sezione Radio­logica Inglese, ma sono addolorata nel pensare che mentre alle nostre infermiere era stato rifiutata la consolazione di curare i propri fratelli a Gorizia questo posto d'onore che esse bramavano è stato concesso a delle mani forestiere.
Conosco ed apprezzo il bellissimo lavoro eseguito dalla Contessa Gleichen. Solo vorrei vederlo limitato al suo campo d'azione senza invadere il mio.
Come capo delle infermiere volontarie delle quali sono giustamente fiera mi sento anche giustamente offesa.
Dopo due anni di guerra durante i quali le mie infermiere hanno sempre dato prova d'intelligenza, d'abnegazione e di coraggio nei disagi e sotto il fuoco nemico ed Ella, Generale, ne ha già ricompensato qualche esempio, ad esse ò stato negato il premio ambito da tutte... quello di curare i nostri eroici soldati nella città conquistata.
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