Rassegna storica del Risorgimento
BUFFA DOMENICO CARTE
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1964
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pagina
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Emilio Cónte
ciascuno si forma a suo modo una certa idea di vita, nella quale ripone tutta la felicità che può aversi quaggiù-... Credo che non vedrete in queste parole nessun segno d'irritazione, ma una fredda esposizione di ciò dì io pongo. Ilo creduto perà dovervi scrivere chiaramente, perchè in altro modo, per l'avvenire, dovremmo essere troppo sovente a queste discussioni*
Tra il 1840 e il 1842 organizzò tra ampio lavoro di ricerca per la raccolta
dei canti popolari del Piemonte e della Liguria. È di grande interesse il carteggio
relativo a questo argomento: Aquaronc, Rauco, Gilardini, Cornerò, Riccardi.
che collaborarono a tale raccolta, gli scrivevano lettere contenenti canzoni
epico-liriche, strambotti, stornelli, varianti, abbozzi di problemi di critica
testuale. Tali documenti sono preziosissimi, perchè segnano il momento aurorale
degli studi filologici in Piemonte, nell'ambito delle tradizioni popolari.l) Allo
inizio del 1843 entrò in relazione col Tommaseo, offrendogli la propria raccolta
di canti popolasi; ed è di vero interesse la lettera che il dalmata gli scrisse da
Venezia il 2 aprile di quello stesso anno, nella quale il grande filologo indicando
al giovane studioso alcune direttrici di metodo criticosemantico, traccia in
nuce una storia dei momenti e degli autori più significativi della nostra lingua
popolare. Nel contempo la sua attività storiografica2) andava orientandosi
verso problemi più definiti: le sollecitazioni per una tematica di vasto respiro
(tipica d'altronde nei giovani di quel tempo) andavano polarizzandosi, e la
necessità di un rigore scientifico e di una preparazione sicura, lo indussero a
chiedere consigli metodologici a Cesare Balbo. La lettera che il grande storico
gli scrisse da Torino il 10 aprile 1843 è di estrema importanza, non soltanto
relativamente al Buffa, ma perchè in essa il Balbo, in un particolare momento di
aperta confidenza, parla intorno al proprio modo di lavorare. Tra il Balbo e il
Buffa durò una cordiale amicizia, documentata in alcune lettere del Buffa ai
genitori del 1845; in tale anno il giovane ovadese diede al Balbo in lettura il
manoscritto della sua opera Delle origini sociali, *) ed ebbe al riguardo consigli e
incoraggiamenti. Una serie di lettere dell'Aquaronc, del Ranco, del Cereseto,
del Maffei ecc. testimonia l'attività letteraria del Buffa. Alcune lettere del
Montanelli tra il 1843 e il 1844 indicano un affiatamento non fugace. Le poesie
*) Cfr. EMELIO COSTA, Tommaseo, Nigra e la raccolta di canzoni popolari del Piemonte di Domenico Buffa, in Archivio Storico del Monferrato, a. I, n. 12 (1960), pp. 107129; In. Ricerche di Domenico Buffa sul folklore narrativo in Val d'Orba, ivi, pp. 138-141; li). Il saggio di sapienza popolare di Domenico Buffa in Larcs, a. XXIX, fase. I-H (1963), pp. 30-51.
z) Indico alcuni tra i numerosissimi studi del Buffa nel campo storiografico e filologico: Saggio di sapienza popolare (1838); Tommaso Moro (1838); Campanella (1838): Cronologia delia storia svizzera (1838); Sul trattato di educazione (1838); Note per la storia biblica (1838); Note sui più antichi poeti e prosatori italiani (1839); Relazione fra la lingua italiana e i suoi dialetti (1841); Raccolta di canzoni popolari (1840-1843); Relaziono de* dialetti italiani colla lingua latina ed altre antiche e moderne (1842); Dizionario di parole deWantica lingua italiana ora cadute in disuso e qui raccolte par farne confronto coi dialetti (1842); Filmologie (1841); Note sulle origini della lingua e dialetti d'Italia (1842-43); Relazione fra la lingua italiana e latina colle lingue straniere (1844); Note sulla formazione de* popoli primitivi (1842); Origini sociali intorno a' costumi de* popoli antichi e moderni (1843); Note sulla storia di Roma dal suo principio fino alla venuta dei barbari (184143); I Galli (1844); I Greci (1844); 1 Britanni (1844); / Germani (1844); Delle origini sociali (1843-45).
3) Tale opera fu stampata a Firenze nel 1847.