Rassegna storica del Risorgimento

BUFFA DOMENICO CARTE
anno <1964>   pagina <562>
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Emilio Costa
quaVè a non mancare al suo programma. Rattazzi è qui e darà il suo consiglio... La questione è dunque religiosa, ed io la credo perciò gravissima, perchè può involgere tutte le questioni politiche...
Le lettere del Castelli sono molte in quell'autunno pieno d'incertezze e il 1 novembre scrìve:
L'inquietudine in Torino va sempre crescendo, ma il contegno di tutto il partilo liberale, e della popolazione dimostra quanto profonde siano le radici gettate dalle nostre istituzioni.
H 3 novembre, giunto Cavour alle soglie del potere, conclude- una sua lettera con le seguenti affermazioni:
I reazionarii hanno potuto toccare con mano che il sentimento dell'onore politico non è spento che in pochi. La popolazione si è mostrata egregiamente; il fermento sordo che regnava in questi giorni ha aperto gli occhi a coloro che credevano inerti le masse, infine sarà sempre più vero che in Piemonte guai a chi tocca lo statuto non è vana parola: il Re si mostrò tranquillo in queste circostanze, e disse a Cavour che aveva voluto veder tutto, sentir tutti gli uomini costituzionali, metterli all'aito, e che aveva con questo acquistata una piana convinzione dello stato delle cose. Cavour e gli amici lamentano la tua assenza, ed io ti prego a volermi dare il tuo avviso sul passato, e suWawenire. La bufera è passata, ma il mare è infido, ed abbiamo bisogno di un piano di condotta se vogliamo salvare il paese...
Altri problemi importanti di questo periodo, relativi soprattutto alle diret­trici del centrosinistro per l'affermazione del connubio , sono presenti nelle lettere del Rattazzi, del Ricardi, del Lanza, del Rezasco, del Capellina.
La quarta sezione dell'archivio raccoglie i documenti del 1853 e 1854, il periodo in cui il Buffa fu intendente generale a Genova. Essa è la più consistente perchè vi sono inseriti circa tremila documenti (e inoltre due volumi di copia­lettere del Buffa). Tutti i problemi fondamentali del Regno di Sardegna in quegli anni vi sono presenti: la lotta contro la propaganda e l'azione mazziniana in Liguria, le inquietudini dell'emigrazione, la realizzazione di nuove infrastrut­ture (e l'importante inaugurazione della linea ferroviaria TorinoGenova), il porto di Genova, vertenze sindacali, impianti igiemeo-sanitari, il colera, la recessione industriale e mercantile, ecc. Il Buffa maturò in quel biennio una nuova dura esperienza, ma soprattutto diede prova del suo valore, riconosciuto aperta­mente dal Cavour, dal Rattazzi, dal Castelli. Interessanti sono anche i dispacci telegrafici di Cavour, di Rattazzi, di San Martino, del Nigra. I dispacci più importanti sono quelli di San Martino, di Rattazzi, del Paleocapa relativi alle questioni più urgenti; fondamentali i carteggi con gli intendenti della Spezia e di Chiavari. Importanti per il movimento mazziniano in Liguria nel 1853 e per quanto riguarda l'arresto e la detenzione di Felice Orsini, sono le diligenti lettere di Giuseppe Deferrari, intendente della Spezia. Utili sono alcuni memoriali, le numerose carte servite perle relazioni del Buffa al consiglio divisionale di Genova, le statistiche, i progetti per varie opere (ad esempio quelle dei bagni per gli operai, ecc.). Questa sezione archivistica può essere utilizzata da chi si occupa dei movimenti mazziniani, dell'emigrazione, della storia economica in Liguria, del problema ferroviario e stradale, eco*