Rassegna storica del Risorgimento
BUFFA DOMENICO CARTE
anno
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1964
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pagina
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565
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Le carte di Domenico Buffa 565
L'ultima sezione dell'archivio raccoglie i documenti datati dal 1855 al luglio 1858. Il Buffa aveva ripreso la vita parlamentare appoggiando l'intervento piemontese in Crimea e sostenendo costantemente la politica estera del Cavour. Importanti lettere del Rattazzi, del Castelli, del Mamiani, del Torelli ci confermano ancora la posizione rilevante ch'egli aveva raggiunto nella politica piemontese. Nel 1856 la sua azione parlamentare fu di considerevole rilievo intorno al problema italiano, visto nella misura europea. Il 30 aprile pregava Cavour, appena tornato dal Congresso di Parigi, di fissargli un giorno in cui egli potesse muovergli interpellanze relative all'esito conseguito dal Piemonte in tale congresso. Il 23 maggio mandava per mezzo di Rattazzi un suo promemoria a Cavour (la cui minuta e qui conservata) accompagnato da una lettera nella quale si legge: Or sono dodici giorni, manifestai a Rattazzi alcuni pensieri intorno a ciò che il Piemonte, a mio avviso, dovrebbe fare in queste circostanze: dopo mi cadde in mente di svolgerli più chiaramente per j scritto, e così ho fatto. Quali che siano li presento alla S. V. non già con animo di darle consigli, che se *è alcun che di buono, EUa senza dubbio l'avrà già pensato di per se stessa, ma come semplice documento di buona volontà...
Anche la sua attività giornalistica era tutta rivolta a sottolineare le condizioni di estremo disagio in cui erano ridotti i Ducati e il Regno di Napoli, e ad accentuare la necessità di rendere sensibili i governi stranieri ai problemi italiani (e il Morning Posi aveva riportato un ampio sunto della seduta del 24 aprile 1856 della camera alta inglese, durante la quale Lord Lyndhurst avvertiva la camera che ben presto avrebbe richiamato la sua attenzione sullo stato delle cose dell'Italia e sulla presenza delle truppe austrìache nei Ducati, il ohe preoccupava l'equilibrio politico europeo). Aveva chiesto al Massari documenti per tale assunto, e il nuovo direttore della Gazzetta Piemontese gli rispondeva:
Quanto ai documenti che avresti voluto avere su Napoli e sui ducati sventura' tornente non ce n'è alcuno. Tengo ai tuoi ordini una memoria confidenziale su Parma, ) di cui potrai fare Fuso che vorrai. Pur troppo i nostri governi avvolgendosi nel mistero commettono molte iniquità senza lasciare traccia per iscritto, e perciò non si possono narrare se non sulla fede delle persone probe, ma senza allegarne le prove autentiche. Vorrei sperare nondimeno che ciò non ti distolga dal lodevole intendimento di scrivere qualche opuscolo sulle cose d'Italia. Non dobbiamo addormentarci: è d'uopo battere il ferro ora che è caldo, e chi può farlo meglio di te, la cui probità ed il cui senno sono riconosciuti ancìie dagli avversari politici ? E inutile che io ti faccia preghiere, poiché ben so quanto è viva nel tuo cuore la carità degli oppressi...
Alcune lettere di Giovanni Lanza hanno per tema la preparazione di un progetto di legge per il riordinamento dell'amministrazione del ministero dell'Istruzione Pubblica, che il ministro aveva affidato al Buffa nell'autunno del 1855. H carteggio di questi anni riflette, oltre ai grandi momenti del 1856, alle apprensioni del 1857, una pluralità di argomenti minori, concernenti lo riforme
1) Tale memoria fu trasmessa al Buffa e reca il seguente, titolo: Gli stati parmensi nclV aprile 1856. Non figura il nome dell'autore, ma credo di poterla sicuramente attribuire ad Eugenio Leonardi..
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