Rassegna storica del Risorgimento
BUFFA DOMENICO CARTE
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1964
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Emilio Costa
amministrative che gradatamente si andavano attuando. Alcune lettere si rifu-riscono ancora al progetto di legge presentato, il if febbraio 1858, nel quale si puniva la cospiratone contro la vita dei sovrani. Terso l'autunno del 1857 occorreva a Genova un intendente generale che fosse all'altezza di affrontate una situazione gravissima. Si pensava al Buffa, come alPuomo più adatto, e ne tu avvertito. Vi si oppose però il Rattazzi, le cui riserve furono condivise anche dal Bufla. Il 23 settembre 1857 Rattazzi gli scriveva infatti:
Io ti parlerò car.mo Domenico, con quella franchézza che lù. desidèri, che tii adoperi con me, e che io ho sempre adoperato con te. Non occorre che io ti ripeta quanto mi sarebbe stato caro vederti di nuovo a Genova a capo di quella importantissima amministrazione, sì perchè mi pareva che in quella posizione avresti potuto rendere grandi servizii al Paese, sì perchè amavo d'essere in relazione diretta con te nell'amministrazione della parte dello Stato più difficile ad essere governata. Ma. non ti dissimulo die avendo al rimanente meditato su quanto mi scrivesti io divenni alquanto esitante, e per te e per me. E te ne paleserò schiettamente il motivo. Tu vorresti essere certo, ed avere un positivo affidamento che tutti i tuoi consigli saranno seguiti. Comprendo che tu possa avere questo desiderio, e che tu consideri questa condizione pressocliè necessaria per darti la forza di cui avresti bisogno in quel malagevole governo. Ma tu devi pur anco riflettere che io non potrei a priori assumermi un sì formale impegno, il quale vincolerebbe Vamministrazione centrale in un modo straordinario. Non potrei, perchè quando pure l'assumessi, ci sono certe questioni che si trattano nel Consiglio, e si deliberano dal medesimo, ci sono certi oggetti che, mentre interessano direttamente Genova, hanno una relazione piò o mene-indiretta e col rimanente dello Stato, e coi rapporti esteri, pei quali oggetti, qualunque sia la deferenza che si debba giustamente prestare alla persona incaricata dell'amministrazione di una Divisione, non può tuttavia mai essere tale da far sì che non si debba piuttosto seguire una via diversa da quella che da lei si fosse designata: ci sono infine talvolta alcuni provvedimenti generali, di urgenza che debbono darsi, senza che sia fattibile di consultare l'intendente generale.
In questa condizione, e qualunque fosse l'affidamento che io fossi per darti, io prevedo che potrebbe sorgere una qualche circostanza in cui ti paresse che o non si-fosse tenuto quel conto che si meritavano i tuoi consigli, e si fosse recato pregiudizio, aconsigliatamente, alfamministrazione. Quindi potrebbe nascere il pericolo che tu fossi messo di nuovo al cimento di dare le tue dimissioni. Ora tu vedi quanto sarebbe ciò sconveniente sia nel tuo, come nel mio particolare, sia, e molto più nell'interesse del servizio, il quale non può a meno di grandemente scapitarne da questi continui e non sempre spiegabili mutamenti.
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I brani delle lettere che ho riportato, e la descrizione sommaria delle carte,, ordinate nello relative sezioni (tacendo tuttavia dei proclami, delle circolari, dei fogli volanti, dei giornali, tutti documenti rari) credo saranno sufficienti a pre-seutare ai lettori la fisionomia di questo fondo archivistico e a far rilevare la misura del contributo che esso può recare agli studi risorgimentali.
EMILIO COSTÀ.